I Guanches, o Guanci, di Gran Canaria, sono una popolazione indigena che abitava le Isole Canarie prima dell’arrivo degli europei. Ad oggi, rappresentano una delle culture più misteriose e affascinanti dell’area atlantica. Vediamo di capire cosa si sa sulla loro origine e sulla loro cultura.
Iniziamo con i dati ufficiali che Archeologi ed Etnologi hanno raccolto, elaborato e con le ipotesi formulate di conseguenza. Nel prossimo articolo vedremo quali incongruenze portano a sollevare dubbi sulla fedeltà di queste ricostruzioni storiche.
Origine e teorie sull’arrivo nelle Isole Canarie
Sebbene si sappia molto di loro grazie agli studi archeologici, l’origine esatta dei Guanches è ancora oggetto di dibattito tra gli studiosi. Il termine “Guanci” è usato per riferirsi principalmente agli indigeni di Tenerife, ma è stato esteso anche agli abitanti pre-ispanici delle altre isole, come Gran Canaria, per sottolineare le somiglianze culturali e linguistiche tra queste popolazioni.
Le teorie più accreditate suggeriscono che i Guanci discendano dai Berberi del Nord Africa, in particolare dall’area dell’Atlante marocchino e algerino. Questa ipotesi è supportata da studi genetici e linguistici, che mostrano una stretta relazione tra i Guanci e i Berberi. Gli indigeni delle Canarie parlavano infatti lingue appartenenti alla famiglia berbera e presentavano caratteristiche fisiche e culturali comuni a quelle delle popolazioni nordafricane.
Si presume che i primi insediamenti nelle Isole Canarie possano risalire a circa 2.500 anni fa, intorno al primo millennio a.C. Tuttavia, il modo in cui questi antichi popoli raggiunsero l’arcipelago è ancora fonte di discussione. Alcuni studiosi ipotizzano che i Guanci arrivarono in barca, attraversando l’Oceano Atlantico dal Nord Africa. Altri sostengono che vi siano stati più ondate migratorie, per cui vari gruppi di berberi si stabilirono sulle isole in epoche diverse, contribuendo alla formazione di una cultura autoctona distinta.
Statua di uno dei Capotribù Guanches a Candelaria, Tenerife
Quello che desta maggiore curiosità, però, è l’aspetto fisico dei Guanches, specie di quelli di Tenerife. Ma di questo ne parlerò nel prossimo articolo.
Vita e società dei Guanches di Gran Canaria
La società dei Guanches di Gran Canaria era organizzata in comunità agricole e pastorali. Gran Canaria, grazie al suo clima relativamente favorevole e alle risorse naturali, consentiva agli indigeni di sviluppare un’agricoltura basata sulla coltivazione di cereali come il miglio e l’orzo, così come su una rudimentale pastorizia. I Guanci allevavano capre, pecore e maiali, utilizzati sia per la carne sia per il latte. La dieta dei Guanci comprendeva anche frutti selvatici, pesce e molluschi, raccolti lungo le coste.
Un aspetto interessante della loro cultura era il sistema di governo: si crede che fosse una struttura complessa, basata su clan e guidata da capi locali, chiamati guayres. I Guayres erano responsabili della gestione delle risorse e delle dispute tra i membri della comunità. La struttura sociale era in parte influenzata dalla religione, che prevedeva il culto di divinità legate alla natura e all’aldilà. Gli indigeni credevano nell’esistenza di uno spirito ancestrale e avevano rituali funebri che includevano la mummificazione dei morti, una pratica rara e straordinaria che indicava una certa influenza delle culture nordafricane.
Guanches: i misteri e le influenze culturali
Uno dei misteri che circonda i Guanci riguarda le loro costruzioni in pietra. Sull’isola di Gran Canaria sono stati trovati diversi complessi di abitazioni e strutture circolari, come il sito archeologico di Cenobio de Valerón, una sorta di granai scavati nella roccia vulcanica per conservare il cibo. Questi granai testimoniano la conoscenza degli indigeni in materia di costruzioni, ma anche la loro capacità di adattarsi all’ambiente.
Inoltre, le pitture rupestri e le incisioni trovate in alcune grotte di Gran Canaria, come quelle della Cueva Pintada a Gáldar, rappresentano una parte fondamentale della loro eredità culturale. Questi motivi geometrici, che si trovano anche in altre isole, hanno probabilmente un significato simbolico o religioso, anche se non è possibile comprenderne con certezza il significato.
La fine della cultura guancia e l’arrivo degli europei
La fine della cultura guancia iniziò con l’arrivo degli esploratori europei, in particolare con l’inizio della conquista spagnola nel XV secolo. I conquistatori spagnoli trovarono nelle Isole Canarie una popolazione guerriera, ma numericamente inferiore, che fu progressivamente sottomessa. La resistenza dei Guanci fu forte e durò diversi decenni, ma alla fine la superiorità tecnologica degli spagnoli risultò decisiva.
Con la conquista, la cultura dei Guanci iniziò a scomparire. I sopravvissuti furono convertiti al cristianesimo e assimilati nella società coloniale, perdendo gradualmente la propria lingua e molte delle tradizioni. Tuttavia, alcune pratiche e usanze guance sono rimaste vive, come l’uso del “goffio”, una farina tostata derivata dai cereali, ancora consumata nelle Isole Canarie.
Guanches: eredità e riscoperta moderna
Oggi, l’interesse per le origini dei Guanci è vivo più che mai, sia tra i ricercatori sia tra i residenti delle Canarie, che vedono in questo antico popolo un simbolo della loro identità. Gli studi genetici, archeologici e linguistici continuano a fornire nuove informazioni, arricchendo la comprensione di una cultura che, sebbene estinta, lascia ancora tracce nella vita quotidiana e nella memoria collettiva dell’arcipelago.
Fin qui la versione odierna ufficiale e condivisa dall’ambiente scientifico sull’origine dei Guanci di Gran Canaria. Una storia di migrazioni antiche, quindi, di adattamento all’ambiente insulare che ha dato vita loro capacità di sviluppare una cultura unica in un ambiente isolato.
Di certo possiamo dire che i Guanches sono senz’altro una delle civiltà indigene più affascinanti del mondo atlantico, la cui eredità resiste attraverso i secoli nelle tradizioni e nell’identità degli abitanti delle Canarie.
Nel prossimo articolo dedicato ai Guanches, vedrò di esplorare le ipotesi alternative formulate sulla loro origine, perchè la verità va ricercata con mente aperta.