David Grusch: le dichiarazioni sull’esistenza di navi aliene intatte. In una lontanissima galassia ricca di polvere cosmica trovati idrocarburi aromatici che rappresentano l’inizio della vita. Come collegare tutto ciò?

David Charles Grusch e le sue dichiarazioni, nella prima decade di giugno hanno scosso vari Paesi nel mondo. La scoperta della presenza degli idrocarburi, base della vita biologica, in una galassia (SPT0418-47) di appena un miliardo e mezzo di anni dalla nascita dell’Universo. Due notizie contemporanee che stanno interessando tutto il mondo.

Prima notizia: David C. Grusch e gli alieni

Recentemente (inizio di giugno 2023) una clamorosa notizia è stata diramata dagli Stati Uniti attraverso molti media (televisione, radio e giornali). Riportiamo la notizia tratta da alcune testate giornalistiche tra le più importanti:

·         The Guardian (6 giugno) (giornale inglese): gli Stati Uniti hanno esortato a rivelare prove sugli UFO dopo aver affermato di avere veicoli alieni intatti. L’ex funzionario dell’intelligence David Charles Grusch, che ha condotto l’analisi dei fenomeni anomali inspiegabili (UAP) all’interno di un’agenzia del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, ha affermato che gli Stati Uniti possiedono velivoli di origine non umana.

·         The Debrief (8 giugno 2023) (sito web notizie online): Grusch ha affermato che gli Stati Uniti tengono all’oscuro il Congresso circa il recupero di imbarcazioni non umane. L’articolo pubblicato da The Debrief di lunedì si concentra su David Charles Grusch, un ex dipendente della National Geospatial-Intelligence Agency (NGA). Il rapporto esplosivo ha svelato come Grusch abbia fornito informazioni ai funzionari esponendo un presunto insabbiamento di UFO in possesso del governo statunitense. Inoltre, molti altri ex professionisti dell’intelligence e dell’esercito hanno sostenuto le sue dichiarazioni.

·         News nation’s Elizabeth Vargas tonight (10 giugno) (Programma televisivo di notizie):  il giornalista investigativo Ross Coulthart ha intervistato David Grusch, un veterano dell’Air Force ed ex membro della National Geospatial-Intelligence Agency. Secondo le sue affermazioni il governo degli Stati Uniti ha concepito un particolare programma di recupero UFO. Coulthart dice a Elizabeth Vargas che non è sorpreso dalla forte reazione al suo reportage.

Le altre testate giornalistiche

·         Così molte altre testate giornalistiche hanno riportato questa notizia:

o    The Hill (sito web): funzionari dell’intelligence ray U.S. ha recuperato velivoli di origine non umana.

o    Daily Beast (sito web): siamo finalmente pronti ad ammettere che gli UFO sono visitatori alieni?

o    The Atlantic (sito web e giornale): perché tutti parlano improvvisamente di alieni?

o    News Nation (emittente televisiva statunitense di proprietà di Nexstar Media Group): un informatore sostiene un programma segreto di recupero UFO.

o    E tanti altri ancora.

Su questa vicenda è necessario notare che David Charles Grush non è un visionario, infatti una nutrita quantità di alti, ex ufficiali dell’intelligence hanno dichiarato che erano stati presenti nel corso di una parte degli sforzi di recupero di tali oggetti non umani.

Inoltre, ha aggiunto Grusch, “non solo le navi ultraterrene sono state recuperate da questi incidenti, ma quando recuperi qualcosa che è atterrato o si è schiantato, a volte trovi anche i piloti morti“. 

Da notare, infine, che Grusch è ritenuto di ottima reputazione negli ambienti militari che lui ha frequentato nel corso della sua vita lavorativa.

Ma le prove tangibili?

Naturalmente oltre le parole ed il racconto, anche molto particolareggiato, assieme alle sue denunce avallate dalle testimonianze di altri alti ufficiali, non ci sono delle prove tangibili di quanto affermato. Ci si potrebbe accontentare anche di una piccola cosa, una foto, uno strumento alieno, una qualsiasi cosa che potesse confermare quanto da Grusch affermato. Lui stesso ha detto che ciò era impossibile per una semplice questione di sicurezza nazionale e i rischi per lui e per gli altri sarebbero andati oltre la propria sicurezza personale. Confida, comunque, che presto vi saranno altre informazioni e documenti più esaurienti e circostanziati, magari con qualche prova rivelatrice.

 Voglio far presente che non è detto che tali creature, se esistono, debbano essere necessariamente extraterrestri, ma potrebbero anche appartenere ad una civiltà, precedente alla nostra, che si è formata in epoche molto lontane da quella attuale e che non gradisce palesarsi apertamente ad una specie di gran lunga inferiore quale siamo noi.

Seconda notizia: molecole organiche da galassia primordiale

Premessa

Prima di parlare della seconda notizia ritengo utile apportare una breve premessa per spiegare alcuni concetti utili alla sua comprensione. Per chi volesse approfondire potrà farlo approfittando degli opportuni link evidenziati.

Polvere cosmica

La polvere cosmica (interstellare) è costituita da quel complesso di piccole particelle di materia che, assieme ai gas, è contenuto nel mezzo interstellare. Questo è proprio lo spazio tra le stelle all’interno delle galassie. Per estensione, anche le polveri contenute negli spazi interplanetari portano questo nome.

Questa polvere non è distribuita uniformemente, ma forma vere e proprie nubi interstellari, più o meno dense. Essa è composta prevalentemente da silicatigrafite e altri elementi del carbonio.

Queste particelle interagiscono con la luce mediante l’assorbimento o la riflessione.

Le polveri sembrano essere gli elementi da cui si formano le stelle. Infatti, grazie alla loro bassa temperatura e alla scarsa energia propria, sotto l’effetto della gravitazione, tendono ad addensare sempre più materia. Tale processo ha luogo fino a quando l’energia gravitazionale si converte in calore al punto da raggiungere valori di temperatura e densità particolari (dette critiche). Raggiunti tali valori, l’idrogeno fonde in elio e genera, quindi, quelle reazioni nucleari (fusione nucleare) che fanno nascere una stella.

La particolarità di questi granelli di polvere è quella di assorbire energia tramite le radiazioni emesse dalle stelle nel corso della storia dell’Universo. Successivamente osserviamo che l’emissione sottoforma di radiazioni infrarosse corrisponde all’energia precedentemente immagazzinata.

Idrocarburi policiclici aromatici (IPA o PAH, in inglese)

Il capostipite degli idrocarburi aromatici è il benzene. Esso è una molecola costituita da sei atomi di carbonio (C) e sei atomi di idrogeno (H). Ne segue che la sua formula chimica è, in conseguenza, C6H6 e rappresenta una molecola ciclica.

Esistono altri idrocarburi aromatici più complessi perché formati da più molecole (poli-) cicliche, come la naftalina (C10H8) e altre molecole superiori. Queste sono molecole costituite da più cicli (molecola base è il benzene) da cui il nome di idrocarburi policiclici aromatici (IPA).

Per saperne di più (non riguarda l’articolo) – A causa della speciale conformazione della loro struttura ad anelli, alcuni IPA (o PHA) si trasformano nel corpo in composti estremamente tossici, chiamati epossidi, che reagiscono molto facilmente con il DNA generando mutazioni genetiche nelle cellule con il rischio di provocare tumori. Inoltre, alcuni IPA compromettono la capacità riproduttiva o lo sviluppo del feto.

Perché queste molecole sono importanti? Esse sono state oggetto delle recentissime scoperte rivelate dalla rivista Nature in un suo articolo pubblicato il 5 giugno 2023 dal titolo dal titolo Spatial variations in aromatic hydrocarbon emission in a dust-rich galaxy [Variazioni spaziali nell’emissione di idrocarburi aromatici in una galassia ricca di polvere] (https://www.nature.com/articles/s41586-023-05998-6).

Risultati della ricerca

Il telescopio spaziale James Webb (Jwst) ha rilevato le molecole organiche complesse più distanti finora osservate, all’interno della galassia SPT0418-47, distante circa 12 miliardi di anni luce da noi. I composti individuati dai ricercatori sono idrocarburi policiclici aromatici (IPA o PAH), un tipo di molecole a noi molto familiari qui sulla Terra. Le troviamo per esempio nel fumo, nella fuliggine e nello smog, in particolare nei gas di scarico prodotti dai motori a combustione o dagli incendi boschivi.  

Gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) sono grandi molecole organiche che rappresentano granelli di polvere di dimensioni millimetriche e regolano il raffreddamento del gas interstellare all’interno delle galassie

Tale raffreddamento è dovuto all’assorbimento di energia da parte di tali molecole che poi la emettono come radiazione infrarossa.

L’emissione in infrarosso delle galassie a spirale è dovuta alla polvere interstellare presente nelle nubi molecolari dei bracci. Sono le stelle fredde ricche di carbonio (C) od ossigeno (O) oppure i resti di supernova che generano tali nubi. L’emissione infrarossa costituisce il 30% della luminosità totale di una galassia. Inoltre, possono essere presenti righe di emissione dovute a molecole organiche, composte di idrogeno e carbonio, dette (IPA o PAH _Polycyclic Aromatic Hydrocarbons).

L’osservazione in infrarosso permette di accedere a regioni dell’universo non visibili in banda ottica. Le osservazioni del James Webb Space Telescope (nuova tecnologia) rilevano tali molecole in una galassia (SPT0418-47) osservata con un’età di meno di 1,5 miliardi di anni dopo il Big Bang. 

Cosa ci raccontano queste due notizie?

Prima notizia

Negli ultimi due anni si sta sempre più a parlare di oggetti alieni (extraterrestri o appartenenti ad una precedente civiltà terrestre).
Fino ad oggi non è stato resa al pubblico alcuna prova tangibile della loro esistenza, abbiamo solo qualche reperto (disegno, pittura, descrizione, scultura) realizzato dall’uomo. Eppure, in quest’ultimo periodo, gli Stati di tutto il mondo si stanno interessando al fenomeno degli oggetti volanti non identificati (OVNI). Questi li conosciamo meglio con l’acronimo inglese UFO (Unidentified Flying Object o Unknown Flying Object) e UAP (Unidentified Aerial Phenomenon).
Addirittura sono state aperte apposite Agenzie (non solo negli Stati Uniti, ma anche da altre parti del pianeta) che si stanno interessando di tali manifestazioni. Senza considerare poi il fatto eclatante che gli Stati Uniti hanno stanziato oltre mille miliardi di dollari (nel 2022, 770 miliardi di dollari). Per la cronaca anche Cina, Australia, Russia, Gran Bretagna, Italia, Francia, Germania, Canada, ed altri con minore consistenza, sono attivi in questa fase di ricerca.
Se fossero solo fantasie, tutte queste risorse sarebbero buttate al vento. Ci chiediamo, allora, se sia possibile che gli USA ed il resto del mondo stiano prendendo un abbaglio così stravagante. Il buon senso ci dice che questa eventualità sia da scartare a priori, quindi, conclusione, qualcosa deve essere vero!
Appurata l’esistenza di tali oggetti, la civiltà che li ha costruiti deve essere molto più avanti della nostra nella scienza e nella tecnologia. Ma solo in queste due materie? Forse anche in etica, visione della religione, filosofia, medicina, ecc., cioè in tutte quelle discipline che governano il nostro mondo e magari qualcosa in più.
Ma se ciò fosse, queste razze (perché se ne esiste una, allora ne esistono altre) da quanto dovrebbero esistere?

Seconda notizia

La straordinarietà del fatto consiste nel fatto che la galassia SPT0418-47, molto simile alla Via Lattea (che è la nostra galassia) ha emesso segnali di presenza di molecole organiche.

Ora sappiamo che l’abiogenesi (informalmente l’origine della vita), è il processo naturale col quale la vita si origina a partire da materia non vivente, come semplici composti organici.

Il passaggio da sistema non vivente ad organismo vivente non è stato un singolo evento ma piuttosto un processo graduale di aumento di complessità del sistema. Quindi, le reazioni chimiche abiotiche in sistemi non viventi hanno fornito prodotti sempre più organizzati. Questi, sempre più sofisticati e complessi, ad un certo punto, hanno prodotto un’entità tale da essere considerata il primo mattone dell’origine della vita. Si tratta, cioè, del primo oggetto biotico (che vive!).

Questa sequenza di trasformazioni, avvenute in centinaia di milioni di anni, ha portato sulla Terra l’inizio della vita. Tale fenomeno, però, non è solo terrestre, ma universale, in quanto le leggi della chimica devono sempre valere in ogni punto del nostro Universo. Questo perché il nostro Universo, per esistere, deve ubbidire a precise regole fisico-chimiche che ne garantiscono l’equilibrio.

Quindi tali molecole organiche, inizialmente abiotiche, sono strutture che permeano l’intero Universo. Il lento, ma continuo progredire della loro complessità arriva fino alla formazione del composto organico biotico: così nasce la vita.

Conclusione

Essendo questo un fenomeno universale non è difficile avere la certezza che la vita biologica sia molto comune nel nostro Universo.

Non dovrebbe neanche essere difficile pensare che la vita in altri luoghi potrebbe essersi venuta a formare milioni, miliardi di anni prima della nostra e chissà quali civiltà si sono evolute, vissute ed estinte.

Ecco che il discorso si riallaccia un po’ con la prima notizia. l’esistenza di vita extraumana.

Sappiamo solo che in questi ultimi tempi c’è molta attività e fermento nel campo UFO, probabilmente perché qualcosa sta per accadere. Aspettiamo e vedremo cosa accadrà, per ora ci mettiamo comodi ad assistere allo spettacolo!

fonte foto di copertina: https://www.media.inaf.it/2023/06/07/webb-pah-antichissimi/