così non va

Perchè così non va?

Metà novembre, arrivano moltitudini di turisti da tutta Europa, qualcuno si ferma una settimana o due, i più trascorreranno tutto l’inverno a queste latitudini per godere del clima mite. Tra alcune settimane le isole registreranno il tutto esaurito e l’alta stagione proseguirà sino a Pasqua.

Tutto bene quindi?

No, i dati sono positivi, i numeri in aumento, ma probabilmente più per demeriti altrui che per meriti locali.

La situazione geopolitica fa si che il turismo si tenga alla larga da tutti i Paesi mediorientali che sono i naturali competitors delle Canarie.

Praticamente vengono tutti qui!

E’ però evidente che prima o poi questa condizione di estremo favore verrà a cessare.

Oggi è come stare su una bicicletta che percorre una strada in discesa; non devi nemmeno pedalare, ma sarebbe opportuno essere pronti per quando la strada sarà in pianura, o peggio in salita.

Perché mai la gente dovrebbe continuare a venire alle Canarie?

Certo, i pensionati che vengono a svernare potrebbero continuare a scegliere le nostre isole, perché dovendosi fermare alcuni mesi preferiranno stare laddove la lingua è simile alla nostra e il sistema sanitario rassicurante.

Ma tutti gli altri? Quelli che desiderano una vacanza al sole?

Cosa succederà quando si potrà viaggiare in sicurezza dove si vuole? Cosa succederà quando si scatenerà una “guerra” di prezzi tra le varie destinazioni ed i tour operators potranno portare i turisti in luoghi più convenienti? Così non va…

Per quale ragione il turista medio dovrebbe preferire le Canarie al Mar Rosso?

Si tratta comunque di una destinazione dove poter fare il bagno anche a Natale, il mare è certamente più bello, molte strutture sono nuove, la temperatura dell’acqua un paio di gradi maggiore che alle Canarie.

Facile prevedere che le isole perderanno parte dei visitatori, attratti da destinazioni più economiche e moderne.

CHE FARE?

A Gran Canaria, a differenza di quanto avvenuto nelle altre isole il numero dei turisti NON è in aumento, siamo più o meno ai valori pre-covid.

Perché Gran Canaria è probabilmente tra tutte le isole quella che negli ultimi decenni si è meno rinnovata.

Nelle zone turistiche del sud dell’isola la maggior parte dei complessi è ferma agli anni ‘80, oggi si affittano facilmente a prezzo d’oro vecchi mini appartamenti. Fino a quando?

La maggior parte dei punti di aggregazione sono fatiscenti; centri commerciali in disuso, spesso abbandonati da anni.

Camminare la sera per le strade è desolante, poca luce, poca gente; una tristezza.

Si salvano e prosperano i grandi hotel che offrono la formula all-inclusive.

Raccolgono i turisti all’aeroporto, li portano in albergo e lì li coccolano fino alla fine della vacanza.

Colazione, pranzo, merenda, cena, spettacolo serale. Tutto già pagato prima di partire.

Perché uscire dall’hotel?

Vogliamo che questo sia il futuro delle Canarie? Così non va…

Arricchire le catene alberghiere, spesso di proprietà estera?

Certo, si crea qualche posto di lavoro, ma per ogni posto creato quanti se ne perdono nelle aziende a carattere familiare?

Nella comunità italiana, nella quale sono molti i lavoratori che operano nel settore della ristorazione, c’è già malcontento perché al boom di presenze turistiche non è coinciso alcun aumento della presenza in bar e ristoranti.

CHE FUTURO VOGLIAMO PER GRAN CANARIA?

E’ tempo di rinnovare profondamente il sud dell’isola, perché se ci limitiamo a sperare che la gente continui a sceglierci perché il clima è impagabile, prima o poi…. Così non va!