Cosa si intende per giornalismo?
Per sapere dove andare a cercare le informazioni bisogna conoscere le Fonti, non conoscere le informazioni a memoria e tantomeno copiarle…
Questo infatti diceva Umberto Eco in uno dei suoi aforismi “essere colti non significa ricordare tutte le nozioni, ma sapere dove andare a cercarle”.
Il dramma della scuola di oggi è proprio questo: i giovani non conoscono l’esistenza delle fonti, dunque non possono acquisire competenze proprie differenti da quelle somministrate attraverso le prime pagine di Google. Il paradosso è che senza conoscenza non può esistere la competenza…
Ultimamente il basso spessore culturale e la totale mancanza di contenuti attendibili di alcuni giornalisti, ahimè anche di famose testate nazionali, i quali per mero gusto di apparire tra gli argomenti di cronaca scandalistica e non solo, si limitano a copiare, senza verificarne la fondatezza e la veridicità dei contenuti, citazioni o a volte interi articoli di colleghi che hanno pubblicato qualche ora prima…
Il giornalista moderno cosa fa?
Fake news + influenzer = nuovo profilo del giornalista. Giovani rampanti in cerca di notorietà da pettegolezzo di paese, incapaci di approfondire lo scoop ipoteticamente acquisito con fatti reali, attendibili o legalmente giustificabili.
Nessuno che citi le fonti, la giurisprudenza, le motivazioni anteriori e posteriori dell’evento, antefatti e conclusioni veritiere: quello che importa è evitare la denuncia per calunnia e diffamazione nascondendosi dietro le iniziali dei nomi, non citando circostanze attenuanti e tantomeno risvolti positivi auspicabili. Gli articoli giornalistici contengono il più delle volte solo attacchi gratuiti che fanno del malcapitato un oggetto di ‘scherno’ ponendolo sotto i riflettori di un palcoscenico il cui pubblico è degno dell’arena dei leoni ai tempi dei gladiatori nel Colosseo romano.
Perché non indagare e scrivere di ciò che potrebbe suscitare interesse e alzare il livello culturale di chi legge dimostrando che chi scrive è a conoscenza dei fatti e può utilizzare il mezzo della comunicazione costruttiva e non distruttiva per raggiungere la notorietà? Abbiamo dimenticato il giornalismo di spessore di qualche anno fa, quando si leggevano interessanti articoli anche di cronaca bianca: Fallaci, Biagi, Montanelli, Eco, “gente” già dimenticata? Forse si staranno rigirando nella tomba…
Oggigiorno la costruzione della notizia, che sarà il cuore dell’articolo giornalistico, si realizza aprendo un portale web e con un semplice copia e incolla si partorisce un ‘ndr’. Il mondo dell’apparire e del falso trova quindi il suo degno posto sul trono della chiacchera da corridoio: è forse questo che il lettore moderno vuole?! Dimenticare la realtà per sprofondare in un mondo parallelo in cui possa trovare qualunque cosa da attaccare, criticare o giudicare gratuitamente per sfogare le proprie frustrazioni, spesso frutto di stress, invidie o depressioni.
Il giornalismo delle fake news.
Nei curricula dei giornalisti rampanti moderni non appaiono, il più delle volte, percorsi culturali o esperienze lavorative di spessore. Io mi domando come si possa firmare un articolo con il proprio nome e cognome se è il semplice frutto di un copia e incolla con l’aggiunta di qualche sinonimo su un elaborato di un collega? Siamo tornati a scuola quando il vicino di banco ti copiava il compito in classe!
Un articolo di solito dovrebbe essere concepito come un figlio… preparazione, informazione, cultura e professionalità dovrebbero alimentarlo, mentre l’Ordine dei giornalisti e i Direttori delle testate lo potrebbero indirizzare affinché cresca con etica e consapevolezza. La metafora della genesi dovrebbe rispecchiarsi in tutti gli aspetti della vita, ma così non accade.
Forse il giornalista “copia e incolla” non sa intendere bene che ha tra le mani non solo una penna ma una arma che a volte può ingiustamente ferire o addirittura lasciare un segno indelebile nelle vite delle persone.