Dopo l’articolo sull’amatriciana voglio raccontarvi come ho vinto un secondo premio, in una gara culinaria.
Correva l’anno 1989 ed in quel di Catino (provincia di Rieti), con lo scopo di vivacizzare la vita del paesetto, fu organizzata una gara culinaria. La partecipazione era libera, bastava iscriversi e la giuria era composta dai notabili del paese e vari altri personaggi (se ricordo bene erano una quindicina). Un mio amico che aveva lì una vecchia casa padronale mi comunicò l’evento incitandomi a partecipare alla gara, ironizzando sulle mie spiccate qualità culinarie.
Accettai di buon grado e cominciai ad organizzarmi decidendo che avrei cucinato un pesce, ma quale? Mi lasciai guidare dalla sorte.
Quello che di meglio hanno al mercato,
pensai mentre mi recavo a fare la spesa (era di sabato).
Al banco del pesce troneggiava una stupenda spigola – non d’allevamento – dalle dimensioni forse esagerate stava maestosa assieme ad altri pesci.
Rimasi abbagliato da quel magnifico esemplare e già mi pregustavo la scena del mio incoronamento a chef del paese.
Non ci pensai due volte e mi accaparrai il bestione assaporando già il successo che avrei avuto. Tornato a casa sistemai nel frigo l’ambita preda e iniziai a preparare i condimenti, aglio, spezie e quant’altro poteva servire per l’operazione. Naturalmente anche il relativo pentolame che dovevamo portare noi.
Partenza
Il giorno dopo – domenica – alzati di buon’ora, ma sempre con un pizzico di ritardo, reclutai tutta la famiglia (moglie e figlia di nove anni) per trasportare tutto il materiale sull’auto. Ognuno aveva i suoi compiti e quando tutto era caricato sull’auto, via, partenza verso Catino. Viaggio in allegria, i consigli della mia ex moglie che di cucina capisce poco, ma utili perché quello che suggeriva certamente non avrei mai fatto. Un’ora e mezza dopo eravamo giunti alla mèta.
Già alcuni contendenti, con tanto di cilindro da cuoco, erano arrivati e stavamo allestendo la loro zona. Non nego di ricordare una certa emozione. Ma io avevo l’animale super. Così iniziai a preparare, anch’io, il mio angoletto.
Il dramma
Fuori le pentole, olio, sale, pepe, verdure, … il pesce????? DOV’E’ IL PESCEEEEE????? Ex moglie:
“…io non l’ho preso
e lo sguardo sulla figlia che si mette a piangere e singhiozzando rivolta a me:
… pensavo che lo prendessi tu, boooh, boooh ….. .
Il pesce era rimasto in frigo!
Fortunatamente dietro avevo un banchetto che sostenne il mio lento declinare verso il basso.
Ormai tutto era finito!
Informato del fatto, il mio amico Lello dopo la sua tonante risata seguita dalle altre di tutti quelli a cui l’aveva raccontato, ebbe l’idea geniale!
La soluzione per la gara culinaria
Con aria del buon amico consolatore mi venne incontro dicendomi:
… ma dai, fa qualche altra cosa, qui di roba ce n’è quanta ne vuoi.
Lui era uno dei notabili del paese e mi disse che sarebbe bastato realizzare una qualsiasi altra pietanza. Io non avevo però gli ingredienti e lui:
…basta decidere quello che vuoi fare. Certo non puoi fare il pesce …, fai un sugo per la pasta, tutti hanno preparato i secondi e il primo non lo fa nessuno.
Fece aprire il negozio sulla piazza dal suo amico pizzicagnolo e, come per miracolo arrivò un bel tocco di pecorino, tre barattoli di pomodori pelati e due ‘guancialotti‘ veramente invitanti.
Il tempo ormai stringeva e iniziai a fare questo sugo (sempre ricordando la ricetta di bisnonna Agnese). L’unica mancanza fu la pasta, mi dovetti accontentare delle pipe rigate (quelle a forma un po’ di conchiglia) anche perché c’erano solo quelle. La fortuna volle che gli altri concorrenti stavano in forte ritardo e i componenti della giuria erano visibilmente affamati. Riuscii a preparare tutto prima degli altri e il primo assaggio fu proprio quello della mia amatriciana.
RISULTATO DELLA GARA
1° CLASSIFICATO: sig.ra Marisa – Cucchiaio d’oro (ottone) con un ottimo Filetto di manzo in crosta.
2° CLASSIFICATO: sig. Stefano Dottori (IO!) – Cucchiaio d’argento (era davvero d’argento) con una riuscitissima ‘Pipe rigate all’amatriciana’.
3° CLASSIFICATO: sig. Fausto – Cucchiaio di bronzo (peltro) con un saporito Petto di pollo à le maréchal.
Chi l’avrebbe mai pensato che una semplice amatriciana avrebbe raccolto così tanto successo?
Dico sempre che – oltre ad averla fatta buona – c’era un’altra cosa che ha giocato a favore: il fatto che è stato il primo piatto ad essere servito, con un’ora, circa, di ritardo e la giuria era affamata!