Bentrovati amici lettori… da ‘Fuerteventura e dintorni’!
Come annunciato nel primo numero, la mia rubrica parlerà prevalentemente di Fuerteventura.
Oggi apriremo la degustazione con accenni storici, fatti salienti, un pizzico di cultura popolare, una
spolverata di sana mitologia e cuoceremo tutto a fuoco lento per sfornare una panoramica di questa
isola.
Situata nell’arcipelago canarie, provincia di Las Palmas, a solo 150 km dalla costa dell’Africa (si
potrebbe andare a nuoto se la persona in questione fosse allenata…). E’ divisa in sei municipi: La Oliva
a nord (di cui fa parte l’isola di Lobos), Antigua, Puerto del Rosario (che ospita la capitale dell’isola e
la sede del Cabildo), Pajara, Tuineje e la poco popolata Betancuria.
La concentrazione massima di Italiani si localizza nella La Oliva, ma ultimamente c’è stata una decisa
migrazione verso il centro (Puerto del Rosario e Antigua zona costiera).
In principio era divisa in due regni Maxorata a nord e Jandia a sud.
La Pared era il confine (attualmente resta la zona ma non il muro in questione).
Fu colonizzata dagli spagnoli nel 1402, in particolari da due crociati Jean de Béthencourt e Gadifer de La Salle.
Al primo si associa l’esclamazione:
“Que fuerte aventure” (che grande avventura) da cui deriverebbe il nome, ma molti sostengono che il nome derivi dal vento molto forte.
Ai posteri l’ardua sentenza.
Dopo una serie di vicissitudini legate al Papato ed intrighi interni religiosi legati al grande scisma (1378-1417), nel 1742 i Colonnelli della famiglia Cabrera-Bethencourt trasferiscono la loro residenza stabile a Betancuria creando la Casa dei colonnelli (Casa de los Coroneles).
Ma l’isola assume connotazione quasi attuale nel 1834 quando si fonda Puerto Cabras, primo municipio
indipendente da Tetir e Betancuria (città che assume oggi il nome di Puerto del Rosario) e divenendo
la capitale nel 1860.
Un breve accenno storico riguardante la guerra mondiale.
Si presume che Villa Winter situata a playa di Cofete , fosse la base dei tedeschi per i rifornimenti in questo settore e che nella villa si condussero esperimenti particolari. Altri affermano che Fuerteventura era stata eletta da Hitler come “isola dove ritirarsi in pensione”.
Al giorno d’oggi, la maggior parte dei film e documentari girati in Canaria si realizzano qui.
Non a caso è in fase embrionale un progetto del primo centro cinematografico completo di Europa
che porta il nome di Dreamland (ndr ne parlerò in un altro numero).
Il cinema porta con il turismo gran parte degli introiti, ciononostante l’isola produce la maggior parte del quantitativo mondiale di Aloe Vera esportato, e un ottimo formaggio di Capra (tra i migliori formaggi al mondo riconosciuto con tanto di titolo e premio).
Ci sarebbe da approfondire molte cose, ma non voglio togliervi “l’appetito”, gustatevi questi “entrantes” e continuate a seguirmi!
Saluti dall’isola dell’eterna primavera.
Fonte immagine di copertina: http://www.geozone.pl/show_jpg.php?gal=18&img=12