film catastrofici

Film catastrofici che non sono stati un disastro al botteghino, quindi per il pubblico, e per la critica. La settimana scorsa vi ho parlato dei disaster movies peggiori, citandone solo 5, anche se l’elenco dovrebbe includerne molti di più. Se lo avete perso potete leggerlo qui.

In questo articolo vediamo invece quelli che, secondo il pubblico e la critica, sono stati veri e propri capolavori. Vi ricordo che per ritenere un capolavoro un disaster movie, non bastano gli effetti speciali: occorre una trama credibile, una base scientifica altrettanto verosimile e uno sviluppo dei personaggi che riesca a risvegliare l’empatia nei loro confronti di chi assiste in terza persona.

Pronti? allora vediamo che ne pensate di questa classifica. Un’ultima cosa: poichè nè io nè i critici possediamo la verità assoluta, ritenetevi liberi di commentare a fine articolo e/o sui nostri social questa mia classifica, anzi, dal confronto può sempre nascere l’occasione per rivedere le proprie idee e ricredersi. Vi avverto però che su “Geostorm” e su “Inferno di Cristallo” non cambierò mai idea 😉

1. Titanic (1997)

Al primo posto il film diretto da James Cameron, “Titanic”. Dite pure che sono un romanticone, ma l’epico racconto che mescola eros, pathos e thanatos (amore, tragedia e morte) è il mio preferito tra tutti. Come non si può partecipare alla storia d’amore tra Jack e Rose senza venirne coinvolti? Sullo sfondo il naufragio della nave più famosa della storia quasi cala in secondo piano. Innovativi (per il 1977) gli effetti speciali e anche la sceneggiatura risulta coinvolgente. Cast ineccepibile, dall’ultima comparsa ai protagonisti. Sarà un caso che il film ha conquistato il pubblico di tutto il mondo e ha vinto undici premi Oscar?

2. L’inferno di Cristallo (1974)

Avere 50 anni e non aver perso la pur minima traccia di suspance e realismo! Tratto da due libri, “La Torre” di Richard M. Stern e “L’inferno di Cristallo” di Thomas Scortia e Frank Robinson, questo adattamento cinematografico diretto da John Guillermin, si avvale di un cast stellare. I personaggi principali sono Paul Newman e Steve McQueen, ma anche quelli secondari di questo colossal non sono da meno: William Holden, Fred Astaire, Jennifer Jones per non parlare degli allora emergenti Susan Blakely, Faye Dunaway e Richard Chamberlain. La storia si svolge tutta dentro questo grattacielo di acciaio e cristallo in fiamme e della corsa contro il tempo per salvare più vite possibili. Ma ciò che cattura l’attenzione è la cura con cui vengono descritti i personaggi: alla fine li ami o li odi, in entrambi i casi resti coinvolto! Il film Fu un colossal per cast e per costi: all’epoca costò ben 14 milioni di dollari, ovvero circa 75/80 milioni di oggi. Ad oggi il fim ha incassato circa 200 milioni di dollari, non male per un film che non ha vinto nemmeno un Oscar, sebbene abbia avuto diverse nominations.

3. The Indipendence Day (1996)

Torno a parlare di Roland Emmerich di cui ho già parlato per altri film catastrofici di dubbia riuscita. Parlo di “The Day after Tomorrow” e “2012” rispettivamente del 2004 e del 2009. In questo caso la sceneggiatura, gli attori e lo sviluppo dei personaggi fanno si che gli effetti speciali non facciano la parte del leone. Quello che mi lascia perplesso è la ostinazione di Emmerich a porre la Terra sempre in una situazione di pericolo estremo. Se fossi uno psicologo direi quasi che questa ossessione maniacale nasconde un desiderio neanche tanto nascosto di far fuori tutta quell’umanità che non apprezza il suo lavoro. (scherzo!). Un’ultima riflessione su questo film, altrimenti perfetto: perchè farne un seguito? e perchè farne un seguito del seguito?

4. L’avventura del Poseidon (1972)

Passiamo ora ad un altro dei film catastrofici che adoro: L’avventura del Poseidon, antesignano del Titanic. Con due mostri sacri del cinema holliwoodiano: Gene Hackman e Ernest Borgnine. Il Poseidon è un vecchio transatlantico che sta portando a termine la sua ultima crociera nel mediterraneo prima di essere demolito, ma, prima di arrivare a destinazione, una gigantesca onda creata da un terremoto sottomarino lo fa ribaltare e affondare. Alcuni sopravvissuti si faranno strada tra i ponti per tentare di raggiungere la salvezza. Ecco come fare un ottimo film senza spendere milioni in effetti speciali, se non vogliamo considerare tali i soffitti che diventano pavimenti e viceversa.

5. Terremoto (1974)

Altro film in cui gli effetti speciali non fanno da padrone (a dire il vero non sono neanche granchè) è questo Terremoto diretto da Mark Robson con la eccelsa Ava Gardner e Charlton Heston. Los Angeles viene quasi completamente rasa al suolo da un fortissimo terremoto e, passata la scossa, bisogna cercare di soccorrere i pochi sopravvissuti, intrappolati tra le macerie e nei grattacieli. Se non bastasse, un’enorme ondata, provocata dal crollo di una diga, rischia di rendere la situazione ancor più drammatica. Anche qui la costruzione e lo sviluppo dei personaggi rende il film piacevolissimo.

6. Il pianeta delle scimmie (1968 – 2024)

Una menzione a parte per questo titolo che conta ormai 10 film catastrofici, due serie televisive, vari libri, fumetti e videogiochi. Dal primo, con Charlton Heston e gli attori nei costumi da scimmie che sembravano usciti dai film su Tarzan e King Kong, all’ultimo con gli effetti speciali della live motion, ovvero degli attori dentro tute verdi con sensori dei movimenti che poi vengono “rivestiti” al computer, tutti hanno un fattore in comune: tengono incollati allo schermo. Perchè? Qui non c’entra la qualità appunto degli effetti speciali e nemmeno il cast più o meno famoso. In realtà il Pianeta delle Scimmie piace, almeno a me, perchè non riesco a non empatizzare con loro. L’uomo sta uccidendo il suo stesso pianeta: se qualcuno deve prendere il suo posto per salvare il salvabile, allora io tifo per le scimmie piuttosto che per gli alieni!

Conclusioni

Questa non vuol essere assolutamente una classifica esaustiva. Ho tralasciato tanti altri titoli degni di considerazione, come “Ultimatum alla Terra” nella versione originale come in quella più recente con Keanu Reeves, o “Deep Impact” di Steven Spielberg. E come scordare “La guerra dei mondi“? in questo caso meglio la versione originale che il remake con Tom Cruise.

La verità? è che comunque un film può piacere o non piacere, ma gli si deve rispetto: è pur sempre il risultato di un lavoro di una squadra enorme di persone. Ci lavorano macchinisti, fonici, elettricisti, sceneggiatori, a volte anche più di un regista: meritano tutti il rispetto che si deve a chi si suda un salario per vivere (beh per chi sta al vertice di questa piramide forse qualcosa più del semplice salario).