Da quando è stato individuato, il fattore RH ha costituito un vero rompicapo per microbiologi, genetisti e… complottisti!
Fattore RH positivo o negativo: ce l’hai o non ce l’hai. Ma andiamo per gradi, come sempre.
Nel corpo umano scorrono dai 4 ai 6 litri di sangue. Il suo compito fondamentale per la nostra sopravvivenza è trasportare ossigeno, anticorpi e nutrienti ai vari tessuti e organi che compongono il nostro corpo.
L’ossigeno viene legato e trasportato dall’emoglobina, una proteina a base ferro, ad un particolare tipo di cellule: i globuli rossi, unica cellula nel nostro corpo a non avere un nucleo.
Questo determina il fatto che queste cellule non possono riprodursi, ma debbano essere continuamente generate dal midollo osseo e dalla milza.
Fin qui nulla di strano se non la meraviglia che può suscitare un simile meccanismo inventato dalla Natura (lascio a voi decidere chi ci stia dietro: il Caso o il Divino, in entrambi i casi il risultato non cambia).
I gruppi sanguigni
Poiché gli scienziati amano l’ordine e la classificazione, nel caso del sangue hanno individuato come discriminante Il gruppo sanguigno. Questo è una componente ereditaria e si identifica grazie agli antigeni presenti sulla superficie dei globuli rossi.
E siccome nel sangue sono presenti anche gli anticorpi contro gli antigeni assenti sui globuli rossi di un individuo, diventa fondamentale scoprire a che gruppo sanguigno si appartiene nel momento in cui necessitiamo di una trasfusione.
Infatti se viene fatta una trasfusione di sangue incompatibile con il nostro personale sistema di difesa dagli antigeni estranei (il gruppo sanguigno nello specifico) gli anticorpi attaccheranno i globuli rossi “alieni” e li elimineranno. Nella migliore delle ipotesi, la trasfusione non avrà benefici anzi, se non si agisce in fretta, la distruzione di questi globuli rossi provocherà coaguli, emorragie ed esiti mortali.
Esistono più di trenta sistemi diversi di classificazione, ma il più conosciuto è il sistema AB0 (ABzero).
I gruppi sanguigni sono quindi quattro: A, B, AB oppure 0. Senza entrare nei dettagli, il gruppo 0 è quello detto anche universale perché non ha antigeni sulla superficie dei globuli rossi e quindi non viene attaccato dagli anticorpi.
Il sangue del gruppo 0 però, mentre può essere donato a tutte le persone, lo può ricevere solo da persone che abbiano lo stesso gruppo 0.
Il Fattore RH
E veniamo al nostro “indiziato speciale”, il Fattore Rh.
Fin dalla fine dell’800 gli scienziati di tutto il mondo si impegnarono allo scopo di standardizzare e rendere sempre più sicure le procedure per le trasfusioni sanguigne. Allo stesso tempo studiarono l’evoluzione delle popolazioni umane grazie proprio alla trasmissione delle caratteristiche genetiche dei gruppi sanguigni.
Fu così che nel 1940 si arrivò alla loro ulteriore sotto-classificazione in base alla presenza o assenza dell’antigene D, o fattore Rh.
La scoperta di questo antigene si deve a due illustri scienziati: Karl Landsteiner e Alexander Wiener. I due scoprirono già nel 1937 questo fattore facendo esperimenti con il sangue dei macachi (scimmie della famiglia dei cercopitechi, le rhesus o macaca mulata, da cui deriva l’acronimo Rh), ma ne compresero l’importanza solo tre anni dopo.
Fin qui la storia.
Il sangue degli dei
Ma cos’ha di misterioso questo fattore RH ed in particolare il gruppo 0 Rh negativo, da farlo addirittura soprannominare il “sangue degli dei” o “sangue oro”?
Intanto solo il 15% della popolazione mondiale possiede il gruppo sanguigno 0 Rh-. Secondo fonti non confermate, rappresenterebbe la “normalità” nelle case reali di tutto il mondo. Una vera e propria “isola genetica” attorno a cui gravitano fake news, studi antropologici e cronache riguardanti gli Annukaki – gli antichi dei sumeri che dal cielo scesero per colonizzare la Terra.
Intanto di sicuro c’è che l’unica famiglia reale sicuramente 0 Rh- è quella dei Windsor. La quasi centenaria esistenza in vita della Regina Elisabetta e il fatto di possedere il famigerato sangue degli dei, sono stati fattori sufficienti per permettere ai complottisti di additare la famiglia reale britannica come appartenente all’elite del NWO, il Nuovo Ordine Mondiale.
Per quanto riguarda l’origine extraterrestre del fattore Rh, ho già ampiamente parlato degli Annunaki nei miei articoli dedicati alla datazione della piramide di Cheope, e a Zecheria Sitchin.
Questi “dei” sarebbero scesi sulla Terra per colonizzarla e risolvere certi problemi del loro pianeta natale Nibiru. Avendo necessità di mano d’opera avrebbero condotti esperimenti di ingegneria genetica miscelando il loro DNA a quello dei primati esistenti all’epoca, dando origine agli “adam”.
Conclusioni
Questa sarebbe dunque l’origine del sangue più “puro” in assoluto, poiché negativo al test Rhesus, ovvero al nesso genetico tra uomo e scimmia.
Se escludiamo la teoria degli Annunaki, o quella più generica, del fattore che distingue i discendenti di colonizzatori extraterresti del passato, resta il fatto che, ancora oggi, si ignora l’origine del fattore Rh.
La genetica suggerisce che potrebbe trattarsi di una mutazione recessiva, tant’è che si manifesta solo se entrambi i genitori sono 0 Rh-, ma la stessa genetica ci dice che le mutazioni recessive, proprio perché tali, alla fine scompaiono dal pool genetico di una popolazione.
Il 15% di 8 miliardi di persone fa 1 miliardo e 200 milioni di Terrestri… altro che scomparso!
Vi auguro di non avere il fattore 0 Rh-… vi potrebbero scambiare per “figli degli dei”
Lunga Vita e Prosperità
Giampiero Sorce
Foto generate dall’I.A. del sito canva.com