I mezzi di comunicazione, e quindi la Fantascienza, possono essere un metodo per veicolare messaggi sociali e influenzare le masse? Beh, credo che nessuno possa negare questa verità. Certo se ci spingiamo oltre e pensiamo ad una regia occulta che “governi” il mondo e opprima le masse, siamo sulla strada buona per essere etichettati come “complottisti”.
Eppure la domanda è legittima e la risposta altrettanto scontata. Di certo i grandi circuiti media dell’informazione e dell’intrattenimento rispondono ad editori che possono essere governi nazionali o gruppi economici. E quando gli interessi politici e/o economici sono innegabilmente potenti, non possiamo credere all’imparzialità della comunicazione.
Il ruolo della Fantascienza
La Fantascienza non fa eccezione se non per denunciare questo pericolo per la nostra libertà. Moltissimi autori si sono cimentati in questo filone che è stato definito “Fantascienza Sociologica”. In questi romanzi spesso non ci sono astronavi, alieni, eventi catastrofici o comunque tutto ciò che di avventuroso e fantascientifico hanno gli altri filoni. I protagonisti combattono per liberare popoli oppressi e/o indottrinati o ne sono le vittime.
La corsa del manichino
Un classico esempio di questa letteratura è il romanzo del 1972 del britannico Edwin Charles Tubb “La corsa del manichino” pubblicato su Urania nº 640 nel 1974.
In un futuro prossimo la sovrappopolazione è tale che è stato necessario bandire la violenza e per far ciò è stata istituita la P.E.C.E. la Propaganda E Controllo Emozionale.
Questo organismo, composto da agenti segreti e polizia specializzata, unitamente alla continua manipolazione dei mass media e al controllo farmacologico con droghe, si occupa di tenere a freno l’aggressività umana.
Fahrenheit 451
Un altro esempio di futuro distopico è senz’altro “Fahrenheit 451” di uno dei mostri sacri della Fantascienza: Ray Bradbury. Questo romanzo breve del 1953 ha come protagonista un pompiere, Guy Montag, il cui lavoro consiste nel bruciare i libri. Nella società statunitense futura, leggere è vietato, i giornali sono sequenze di immagini e possedere libri equivale ad avere e diffondere idee dissidenti.
Lo stesso Bradbury in una intervista del 1956 ammise di aver scritto la novella per denunciare i pericoli del maccartismo (la famosa caccia alle streghe ai comunisti dei primi anni 50). Successivamente disse che poteva essere interpretata anche come denuncia della riduzione di interesse per la letteratura a causa della forma manipolatrice della comunicazione dei mass media.
Di questo romanzo esiste anche una trasposizione cinematografica del 1966 di François Truffaut, e un remake del 2018 di Ramin Bahrani. Potete vederne qualche immagine rispettivamente qui e qui
L’incubo dei Syn
Oggi si parla molto dei pericoli annessi alla diffusione dell’uso delle Intelligenze Artificiali. Non passa giorno che non appaiano articoli di allarmi lanciati sul pericolo di estizione dell’umanità. Ma questo allarme è stato lanciato dalla Fantascienza da tempo e da più fonti.
Qui citerò solo il romanzo “L’incubo dei Syn” del 1969 di Raymond F. Jones, pubblicato su Urania nº 548 nel 1970.
In un futuro post-atomico un’altra minaccia rischia di spazzare via l’umanità: gli uomini sintetici detti appunto Syn. Dietro questi però si nasconde una minaccia ben più grave: l’A.I., l’Intelligenza Artificiale.
Tornerò sull’argomento A.I. in un prossimo articolo.
Voglio ricordarvi il Concorso Letterario di Arcipelago Canarie: “Stelle e Dintorni“. C’è ancora tempo fino al 15 settembre per inviare le vostre opera all’indirizzo mail concorso.stelle.e.dintorni@gmail.com non perdete l’occasione!
Alla prossima
Lunga Vita e Prosperità