etica ecologica

Etica ecologica e coscienza civile seconda parte

Partendo dai numeri stimolanti riportati dalle pubblicazioni dell’AMA, vediamo che il trend continua a dimostrare che la percezione del cittadino standard sta aumentando in maniera costante. Le statistiche parlano chiaro e ci permettono di analizzare i diversi casi di studio.

IL CONCETTO DI BENE COMUNE

Il bene comune - La Community AziendaCondominio

Purtroppo, il concetto di “bene comune” non è sempre ben chiaro nelle nostre vite, cooperare per rendere piacevole alla vista una città, non è assolutamente cosa semplice, anche perché bisognerebbe cambiare stile di vita, nonché apprendere e attuare un reale comportamento virtuoso che aiuti la città a rimanere decorosa.

Forse la popolazione avrebbe bisogno di un coach, occorrerebbe un allenamento alle regole etiche alla base dell’ecologia integrale, qualcuno che sia un motivatore di coscienze e  dia il buon esempio con piccoli e semplici gesti utili al bene di tutti, a partire dal modo con cui si producono rifiuti e non solo al loro conferimento e alla corretta differenziazione.

Il problema potrebbe essere affrontato sotto diversi aspetti, a partire soprattutto all’acquisto consapevole, che è alla base della immensa produzione di scorie, un aspetto importante che ci potrebbe dare una grande mano nel ridurre drasticamente i rifiuti che produciamo. Lo sforzo deve essere congiunto sia da parte delle amministrazioni che da parte dei cittadini, ed è per questo motivo che sarebbe opportuno che la popolazione prendesse coscienza e venisse informata di quali sono i nuovi paradigmi ecologici, nell’ottica di una sana gestione delle migliaia di tonnellate di rifiuti prodotte dall’intera città.

CENTRI DI RACCOLTA RIFIUTI

Come in molte altre città italiane, anche a Roma si sta incrementando la realizzazione di nuovi centri di raccolta, mobili e non, e devo riconoscere che quello dove mi reco io, è veramente funzionale e di facile utilizzo. Grazie a grandi contenitori numerati si possono gettare i rifiuti che non sappiamo dove mettere: si entra con la macchina piena di roba e si scaricano i materiali, gli oggetti rotti  o non più funzionanti, gli elettrodomestici, gli scatoloni, i vecchi mobili, legname, ecc  

Un esempio di come l’amministrazione comunale sta cercando di risvegliare le coscienze dei cittadini, lo vediamo nei diversi progetti che sempre più cercano di coinvolgere gli abitanti della città.

Qualche giorno fa l’Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti, Sabrina Alfonsi, e il Direttore Generale di AMA S.p.A., Alessandro Filippi, hanno presentato presso l’eco-stazione allestita in viale dei Quattro Venti il nuovo Piano per la raccolta dei rifiuti ingombranti dell’anno 2024, “Ama il tuo quartiere”, organizzato in collaborazione con il TGR Lazio.

L’iniziativa tesa a far comprendere che solo con la partecipazione di tutti è possibile mantenere la città decorosa, è dedicata alla raccolta di materiali ingombranti che come abbiamo visto sopra dalle numerose segnalazioni di protesta, vengono spesso abbandonati lungo le strade.

PRESENTAZIONE DELL’ECO-STAZIONE A ROMA

Dice la Alfonsi: “Con questo Piano, che triplica le giornate di raccolta in tutti i Municipi, vogliamo avvicinare il servizio ai cittadini con l’obiettivo di migliorare il decoro, contrastare il fenomeno degli abbandoni dei rifiuti ingombranti e incrementare la raccolta differenziata anche in linea con gli obiettivi del contratto di servizio con l’azienda AMA appena approvato dalla Giunta capitolina.

Con questo intensificato programma di raccolta, inoltre, si anticipano gli obiettivi del Piano per la chiusura del ciclo dei rifiuti di Roma che, tra le realizzazioni infrastrutturali, prevede il completamento della rete dei 30 centri di conferimento municipali entro il 2027”.

Speriamo bene, diciamo noi. La speranza è l’ultima a morire. Chiaramente l’intervento concreto delle amministrazioni che governano il territorio urbano, sono di buon auspicio in quanto evidenziano una buona volontà nell’ottica di un reale cambiamento. Quello che però è davvero importante acquisire è un modus vivendi che si distacchi potentemente dai vecchi modi di pensare il rifiuto: “non mi occorre più, lo getto. Non so dove gettarlo? Allora lo abbandono per strada”.

Spesso abbiamo notato che alcune ditte di edilizia non ufficiali, oppure ditte di piccoli traslochi ancora meno ufficiali, hanno la tendenza di prendersi carico dei rifiuti ingombranti (magari rinnovano un bagno e non sanno dove mettere i vecchi sanitari). Ci assicurano che saranno portati in discarica ma in realtà li gettano nel fosso più vicino.

Con tutta tranquillità abbandonano mobili rotti, lavatrici ed altri elettrodomestici non più funzionanti senza colpo ferire. Purtroppo, questi personaggi non sanno che nei centri di raccolta AMA la consegna è gratuita e possono lasciare questi oggetti ingombranti senza pagare nulla, in pratica si tratterebbe soltanto di fare lo sforzi di fare magari qualche metro in più e conferire il tutto senza bisogno di abbandonarlo in strada.

INIZIATIVE DI AMA PER LA RACCOLTA RIFIUTI INGOMBRANTI

Un’altra iniziativa lodevole di AMA si chiama “Ricicla-casa e lavoro e contempla un ritiro completamente gratuito a domicilio di materiali con ingombro fino a 2 metri cubi di volume. I dati sono confortanti perché la cittadinanza sta approfittando di queste possibilità per il conferimento di rifiuti ingombranti e non.

“Grazie alle iniziative promosse da AMA sul territorio, nel 2023 sono state raccolte 1.200 tonnellate di ingombranti avviate a recupero e, con il potenziamento del “Piano sugli ingombranti”, l’obiettivo fissato per quest’anno è quello di raggiungere le 4.000 tonnellate”.

Questi gli obiettivi che l’azienda municipalizzata si è posta come obiettivo da raggiungere in modo da ovviare a questa piaga dell’abbandono indiscriminato. Purtroppo, la questione morale è quella che dovrebbe impedire agli incivili personaggi di deturpare il territorio con i loro rifiuti ingombranti, imparando le regole base per una corretta convivenza civile.

Questo lato della questione riguarda quindi il fattore umano, fondamentale è la responsabilità di ognuno nel prendersi cura della città in cui si vive e di conseguenza, per riflesso, anche del pianeta che abitiamo.