eruzione

Anche se con decisione controversa, il 25 dicembre (dopo tre mesi) le Autorità locali dichiararono che il processo eruttivo del vulcano era terminato.
La vita riprese normalmente con i classici ritmi canari tranne che per alcune aree dei comuni di El Paso, Los Llanos de Aridane, Tazacorte, Mazo e Fuencaliente, colpite da lava e detriti.

Molti abitanti tuttavia si sono trasferiti in altre isole dell’Arcipelago tentando di ricrearsi una nuova vita.

Sicurezza e monitoraggio eruttivo

L’origine vulcanica delle isole fa sì che, da sempre, l’attività geologica dell’intero arcipelago sia sotto la continua attenzione del Comitato Scientifico Vulcanologico delle Isole Canarie che monitora 24 ore su 24 tutto il territorio dell’arcipelago. La specializzazione ed efficienza del Comitato Scientifico dovrebbe costituire la chiave per fare le previsioni necessarie, garantendo così la sicurezza della popolazione.

Ma attenzione!!!

L’eruzione avviene quando la forte pressione del materiale interno alla crosta terrestre che spinge in ogni direzione trova un punto debole e in esso tale materiale si insinua fuoriuscendo. Fortunatamente questa eruzione è di tipo effusivo (noi così abbiamo l’Etna) e non esplosivo (come è il nostro Vesuvio e lo Stromboli).

L’eruzione è definitivamente terminata?

Se, come assicurato dalle Autorità, l’eruzione è terminata, possiamo ragionevolmente pensare che la pressione sia diminuita e che il punto debole della crosta terrestre riesca a mantenere sottoterra il materiale eruttivo in continua evoluzione.

Tenendo presente anche il movimento della crosta terrestre e che il nucleo radioattivo della Terra sta ricaricando di energia il materiale che si trova sotto la crosta terrestre, c’è da prestare molta attenzione ai dati sismografici per comprendere soprattutto quali zone dell’arcipelago potrebbero essere ancora interessate ai fenomeni eruttivi dei vulcani che, anche se apparentemente dormienti, sono sempre in grado di attivarsi come visto!

di Stefano Dottori