Il disturbo bipolare è un disturbo mentale che alterna periodi di depressione, anche pericolosamente molto accentuati, a periodi di mania legati ad una sensazione anormale di poter far tutto.

Il disturbo bipolare

La depressione è sentirsi così tristi da non riuscire a svolgere le attività quotidiane o non voler fare cose che prima si trovavano gradevoli.

La mania è uno stato in cui si hanno livelli di energia e fiducia in se stessi anormalmente elevati, si è facilmente distratti e si prendono decisioni rischiose.

Alcuni studi hanno confermato il carattere ereditario del disturbo bipolare che, generalmente, si presenta dal periodo adolescenziale ai trenta anni e da quel momento va perennemente curato con la psicoterapia e l’uso dei farmaci.

L’alternanza del periodo di depressione e di quello maniacale è scandita da periodi di normalità.

Gli studi su questa patologia hanno individuato, tramite i comportamenti rilevati nei pazienti, due tipi di disturbi bipolari.

  1. Disturbo bipolare 1 – Periodi di mania molto accentuata che impedisce la normale attività del paziente alternati con periodi di depressione medio-lieve.
  2. Disturbo bipolare 2 – Periodi di mania mano gravi (ipomania), nei quali il paziente riesce a svolgere il suo lavoro, alternati a periodi di grave depressione (estremamente pericolosi).

A tutt’oggi non si ha una conoscenza completa del disturbo bipolare anche se gli scienziati hanno individuato delle tracce che potrebbero essere le concause responsabili della sua comparsa.

Gli studi hanno indicato il fattore ereditario come elemento avente un ruolo importante. Anche molto interessante risulta il fatto che l’organismo del soggetto abbia livelli squilibrati di sostanze chimiche (serotonina e norepinefrina) che le cellule nervose usano per inviare messaggi all’organismo. Altro fattore da non sottovalutare è l’evento stressante (morte di un parente, divorzio, ecc.) che può costituire un serio trauma psichico alla persona.

Anche altri elementi sono stati individuati, ma questi con minore incidenza, come i problemi alla tiroide, disturbi cerebrali, uso di stupefacenti.

I sintomi del disturbo bipolare

Il più evidente è l’alternarsi di periodi (da qualche settimana a qualche mese) di depressione e di mania intermezzati da periodi di normalità.

  • Sintomi depressivi: profonda tristezza, lentezza nei movimenti e nel pensare, diminuzione di interesse nelle attività svolte, anche quelle piacevoli, dormire molto, vedere cose non reali, sensazioni di colpa e disperazione.
  • Sintomi maniacali: sicurezza e sensazione di onnipotenza legata al fatto di sentirsi colmi di energia, sensazioni che spesso provocano la facile irritazione quando si viene contraddetti, dormire poco, parlare a getto continuo, saltare di palo in frasca, partecipare ad attività pericolose (gioco d’azzardo, sesso, compravendita, iniziative commerciali) senza aver ben studiato le possibili conseguenze, travisare la realtà.

Attenzione! Nel caso di soggetti con mania grave (psicosi maniacale) si rende necessario l’urgente ricovero ospedaliero.

Il caso

La signora R.R., accompagnata dal marito, aveva sperperato metà del suo patrimonio (non indifferente) con attività commerciali, tutte fallimentari anche perché non coadiuvate da persone esperte e con soggetti che hanno approfittato della situazione nella quale la signora si trovava.

Si è dovuti arrivare a bloccare i conti bancari concedendo alla signora un tetto mensile di spesa limitato, ma che le potesse permettere una vita serena.

Quando si era presentata, si trovava in uno stato di profonda tristezza e consapevolezza dei danni che aveva provocato con le sue iniziative commerciali. Mi diceva che vedeva così tutto chiaramente che era impossibile che gli affari andassero male perché lei aveva organizzato tutto al meglio. Ora, però, rendendosi conto che i suoi pensieri erano alterati e non veritieri era alquanto spaventata ed era caduta in forte stato di depressione. Fortunatamente non era grave, ma aveva perso tutta quella fiducia che aveva in se stessa ed ora chiedeva degli appoggi per trovare una certa sicurezza.

La signora R.R. si era decisa di venire a consultarmi dopo che il suo medico le aveva diagnosticato il disturbo bipolare. Oltre all’aiuto farmacologico, che da solo non riesce a risolvere il problema, il suo medico le aveva consigliato di rivolgersi ad un psicoterapeuta per ricostruire assieme la sua struttura mentale che potesse aiutarla ad individuare i pericoli quando si fosse nuovamente trovata nel periodo maniacale.

Il trattamento del disturbo bipolare

A disposizione della scienza abbiamo sommariamente tre possibilità:

  1. prescrizione di farmaci (litio o valproato);
  2. psicoterapia (sedute individuali o di gruppo);
  3. terapia elettroconvulsivante (il vecchio elettroshock) qualora i farmaci non producessero gli effetti richiesti.

Nel caso della signora R.R. sono state sufficienti delle sedute individuali (individuali perché non voleva condividere con altri i suoi fallimenti). Periodicamente, in tempi allungati, viene ancora per verificare i suoi comportamenti quando entra nei periodi di mania. Certamente ora li sa gestire perché è riuscita a porre quei paletti ai quali aggrapparsi quando la sua mente intraprende quei suoi voli pindarici.

Fonte foto: https://psiche.santagostino.it/mania/

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