diario di viaggio

Prima esperienza in albergo ALL INCLUSIVE a Fuerteventura

Arriviamo nel grande albergo ed immediatamente ci viene messo un braccialetto.

Facciamo parte della comunità!

Bella struttura, molto ampia, clientela prevalentemente inglese e francese, qualche russo.

Probabilmente siamo gli unici italiani.

Che si fa in un albergo dove è tutto ma proprio tutto compreso nel prezzo pagato?

Ovviamente si beve e si mangia.

Questo il programma:

  • Ore 7.30 apre il ristorante per le colazioni. Nessuno beve caffè, si buttano su uova, omelette, prosciutto, salame, formaggio, bacon e chi più ne ha più ne metta.
  • Ore 10.30 chiude il ristorante e nella struttura pervade lo sconforto. Tutti al bar della piscina dove si trangugiano bibite, alcoolici e superalcolici.
  • Ore 12.00 Apre il Ristorante bordo piscina. Solo Hamburger, patatine, Hot dog e poco d’altro ma tant’è, è già un’ora e mezza che non si mangia…..
  • Ore 13.00 E’ ora di pranzo. Grande buffet, piatti stracolmi. Di tutto e di più.
  • Ore 15.30 Il ristorante chiude. Niente paura, si torna a quello bordo piscina, due patatine per digerire.
  • Ore 18.00 Momento difficile, se non ti sei portato nulla rischi di stare più di un’ora senza mangiare. Naturalmente puoi farti qualche birra o qualche cocktail.
  • Ore 19.30 Finalmente si cena!
  • Ore 22.30 Chiude il ristorante; tutti ad uno dei tre bar. Praticamente nessuno beve bibite analcoliche, vanno molto i cocktail strong.
  • Ore 23.30 Chiudono anche i bar, ma niente paura, hanno posto degli erogatori automatici di birra e bibite, saranno fruibili tutta la notte. Meglio che niente.
  • Ore 0,30 Si va a dormire. Riusciremo a ritrovare la nostra camera?

Naturalmente ho estremizzato. Ho soggiornato in una struttura per famiglie con grande piscina climatizzata, l’ideale per chi ha bambini, che oltretutto non pagano nulla. Non ho visto una sola persona ubriaca; tutto bene quindi.

Una riflessione però andrebbe fatta.

A poche decine di metri dal resort c’è una splendida spiaggia. Immensa bellissima e deserta.

Si fanno migliaia di km per rimanere sotto un ombrellone ai bordi della piscina perché è lì che si può sfruttare al massimo la formula del tutto compreso.

Ma il turismo va in quella direzione?

Temo di si, se analizziamo i flussi turistici verso le Canarie i dati parlano di numeri in costante crescita. Arrivano più persone.

Tutto bene quindi?

Sembra che chi opera nel settore della ristorazione non abbia tratto alcun vantaggio da questo aumento, proprio perché sono sempre di più le persone che stanno rintanate negli alberghi dove tutto è pagato.

A questo punto perché non ricostruire la stessa atmosfera nei Paesi d’origine?

Costruiamo una enorme cupola, all’interno il resort con piscina, temperatura gradevole ed il gioco è fatto.

Ci si può andare anche nei week end, o invitare parenti e amici al nostro matrimonio. (Costa molto meno di un pranzo di nozze).

Non c’è nemmeno il rischio che piova!

Triste? Squallido? Tranquilli, è solo questione di tempo.