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Il des-okupa express: la nuova proposta di legge…

Come tutti già sanno, la “casa” è un diritto sancito dall’articolo 47 della Costituzione Spagnola del 1978.

Come tale è purtroppo soggetta a varie normative e leggi che ne complicano non poco la possibilità e l’attuazione dello stesso diritto.

Molto spesso si mescolano con altre circostanze affini alla “casa” che rendono impossibile l’applicabilità di determinati diritti, siano essi del proprietario o dell’affittuario.

In quel caso si determinano varie misure e deroghe per ogni circostanza e soggetto.

Non saranno passate inosservate le varie manifestazioni dell’anno ormai quasi finito 2024, maggio e novembre sono state le più calde soprattutto in Canarias dove il fenomeno ha assunto una dimensione spropositata tanto da essere politicamente discusso e revisionato con la finalità di trovare soluzioni, compromessi ed intese per ambo le parti.

Recentemente l’articolo 250.1.4° del codice civile e la proposta di introdurre il così chiamato “desahucio express” che, a differenza dell’esecuzione di sgombero ordinaria, cambia nella forma giuridica sostanzialmente.

Invece di una causa con procedimento ordinario e lungaggini Interminabili, si opta per un procedimento verbale che è molto più rapido e semplice.

La nuova legge des-okupa

La nuova proposta non implica la comparsa in tribunale per determinare i provvedimenti e le azioni da compiere per liberare l’appartamento o la casa “okupata” oppure affittata ed in stato di morosità. Purtroppo questa norma non ha a ancora visto la luce, respinta al Senato per alcune incongruenze che rendevano ancora più complicata l’esecuzione della legge, è stata rinviata al Congresso con la speranza che almeno in questa occasione qualcosa cominci a cambiare anche a favore dei proprietari delle case.

Tra le principali ‘difficoltà’ alle quali si possono appellare gli occupanti abusivi o morosi, vi è lo stato di vulnerabilità, sancito dalla legge e che permette all’inquilino di dimostrare che il suo stato di difficoltà è riconducibile a situazione o cause esterne alla sua volontà. Documentando le stesse presso il giudice che, valutando se le circostanze rientrano nella norma, può sospendere l’esecuzione o l’inizio del procedimento ordinario.

Normalmente gli stati di vulnerabilità degli inquilini dovrebbe essere gestiti dai Comuni che dispongono di case sociali per liberare le case dei privati ed offrire un’alternativa a chi si trova in difficoltà temporale. Quest’ultima soluzione però non si applica per mancanza di alloggi e case disponibili.

Oggigiorno infatti la causa principale degli appartamenti sfitti è la paura di affidare i propri investimenti senza poter esercitare quei diritti dei proprietari anch’essi contemplati dalle varie leggi che regolano gli affitti ed il diritto di proprietà.

Speriamo che si possano trovare soluzioni che siano eque per ognuno e che il mercato riprenda fiducia e dia uno slancio agli investimenti immobiliari per sanare questa situazione che è una piaga a livello europeo.