Una guida alle piante adatte per la prevenzione e cura della pancreatite e per altri disturbi del pancreas.
Conosciamo il pancreas
Il pancreas è un organo complesso e del quale si dovrebbe parlare maggiormente perché il suo malfunzionamento può comportare serie conseguenze in tutto il corpo.
Il pancreas è una ghiandola responsabile della secrezione endocrina ed esocrina. Di consistenza carnosa, lungo circa 15 centimetri, pesa tra i 70 e gli 80 grammi.
È formato da quattro parti: testa, collo, corpo e coda.
La testa, che rappresenta la porzione iniziale e più voluminosa, è circondata dall’ansa duodenale e presenta un prolungamento a forma di uncino chiamato piccolo pancreas.
Il collo del pancreas, individuabile perché più stretto e sottile della testa, mette in connessione il corpo del pancreas con la testa.
Il corpo del pancreas si riconosce perché, a sua volta, è più spesso del collo; da solo misura circa 6-8 centimetri.
La coda, che è la porzione finale e più sottile, è a contatto con la milza.
All’interno del pancreas si trovano poi gli isolotti pancreatici, strutture endocrine responsabili della produzione e della secrezione di diversi ormoni (tra cui insulina e glucagone). Questi contribuiscono in modo importante al controllo dei livelli di glicemia nel sangue.
Le funzioni del pancreas sono principalmente due: la secrezione esocrina e la secrezione endocrina.
La prima è indispensabile per lo svolgimento della digestione del cibo, fondamentale per il funzionamento del sistema digerente. Infatti il pancreas produce il succo pancreatico contenente enzimi indispensabili per la digestione (lipasi, amilasi, ecc).
La seconda è invece coinvolta nel funzionamento del sistema endocrino e quindi del controllo della glicemia nel sangue.
Pancreatite e diabete
Quando gli enzimi presenti nel succo pancreatico fuoriescono dal dotto, coinvolgono i tessuti dell’organo che iniziano a essere distrutti. Occorre, quindi, che tale succo sia più fluido e il dotto pancreatico il meno ostruito possibile.
Questa condizione è detta pancreatite. Si tratta di un processo infiammatorio che, se frequente, può determinare un danno cronico del pancreas, fino a una graduale perdita della funzionalità della ghiandola.
Se il pancreas non funziona correttamente, vengono prodotte quantità insufficienti di enzimi e insulina.
In questi casi si parla di insufficienza pancreatica, che può favorire seri problemi digestivi e di controllo della glicemia, con conseguente comparsa del diabete.
L’ausilio delle piante per i disturbi pancreatici
Per la complessità di questa ghiandola, varie sono le cause che possono provocare una sua infiammazione. Questo comporta una certa difficoltà nell’indicazione di un’azione preventiva o di sostegno. È però possibile prevenire i disturbi con una dieta corretta e con il sostegno di piante che aumentino la secrezione di bile, fluidificandola. Da considerare che anche il livello elevato di trigliceridi nel sangue può portare alla pancreatite acuta poiché essi possono aumentare la densità dei fluidi biliari. Questo aumento di densità può portare all’occlusione della parte terminale del dotto pancreatico.
I supporti fitoterapici più indicati per il benessere del pancreas sono dunque quelli che favoriscono il controllo dei trigliceridi e sostengono la produzione di insulina.
ATTENZIONE! – Talvolta può capitare che alcuni prodotti suggeriti possano essere utili per una malattia, ma dannosi per un’altra eventuale patologia della quale il paziente può soffrire. Quindi, prima di iniziare il trattamento suggerito, è sempre consigliabile chiedere informazioni al proprio medico di base circa la possibilità di assumere questi infusi-decotti.
Le erbe più indicate
Di seguito vengono elencate le erbe più idonee e maggiormente indicate dalla scienza per la cura fitologica delle disfunzioni pancreatiche.
Gymnema
È un arbusto rampicante che cresce spontaneo nelle zone tropicali dell’Africa e dell’Asia. Questa pianta è conosciuta già da molto tempo nella medicina ayurvedica e nella medicina cinese per le sue proprietà ipoglicemizzanti. Questo è il motivo per il quale questa pianta è conosciuta con il nome di Gurmar (=distruttore di zuccheri).
Le foglie hanno, generalmente, un colore verde molto intenso, tendente allo scuro e rappresentano la parte che viene utilizzata della pianta in quanto esse contengono quelle sostanze che bloccano i recettori degli zuccheri ed il relativo assorbimento di questi oltre che per via orale anche per via intestinale. Una limitata funzione del pancreas ha come conseguenza una insufficiente produzione di insulina. Questo si riflette in un aumento eccessivo degli zuccheri nel sangue.
Ciò che è stato osservato nel corso della ricerca scientifica che si rileva una riduzione del tasso di glicemia con tutta una serie di benefici collaterali come una riduzione del peso corporeo e del colesterolo nel sangue oltre ad una diminuzione di acidità del succo pancreatico allontanando la possibilità di un’eventuale pancreatite. La gymnema viene, quindi, indicato come rimedio per il diabete.
Infuso di gymnema – Mettere 3 o 6 g (dipende dall’intensità che si desidera) di foglie in 200 ml di acqua fredda, portare ad ebollizione per circa 10 minuti. Freddare e filtrare. Bere 2 volte al giorno, prima dei pasti.
N.B. – In commercio si può trovare anche la versione di Tè di gymnema.
Eucalipto
Si tratta di un albero diffuso in tutto il pianeta nelle zone temperate e tropicali. La parte che viene utilizzata per scopi medicinali è costituita dalle foglie fresche. La ricchezza delle sostanze presenti è conosciuta dalla nostra medicina ufficiale per la particolare attività balsamica e fluidificante delle secrezioni catarrali e sedativa della tosse.
Si può usare la soluzione ottenuta mettendo delle foglie in acqua bollente per fare dei fumenti. Si può trovare (meglio) l’olio essenziale nelle preparazione di particolari prodotti farmaceutici (pomate balsamiche, aerosol, pastiglie, capsule, gocce nasali, sciroppi).
Infuso di eucalipto
Si prepara con circa 3 g di foglie essiccate di eucalipto messi in 150 milliltri di acqua bollente. Si consuma dopo un’infusione di dieci minuti. Può essere bevuto caldo o a temperatura ambiente. L’infuso di eucalipto può essere bevuto due o tre volte al giorno.
N.B. – In commercio sono disponibili anche compresse contenenti estratto secco di eucalipto, da assumere secondo le indicazioni riportate sulla confezione.
Vite
Le parti utilizzate della pianta sono: il frutto, le foglie, la buccia ed i semi (vinaccioli). Gli estratti d’uva vengono usati per le patologie cardiovascolari, in generale, ed anche per le patologie venose dovute alla presenza del diabete. Attenzione, però, alle quantità perché l’uva è zuccherina.
Le foglie (meglio le varietà rosse) hanno proprietà antinfiammatorie: sono adatte a combattere numerosi disturbi della circolazione, vene varicose, emorroidi, geloni e disturbi della menopausa. I viticci sono considerati un ottimo depurativo del sangue, particolarmente utile nel trattamento dell’artrosi e della gotta. Risulta utile per cure depurative e disintossicanti, non solo del sangue, ma dell’intero organismo, infine stimola l’appetito facilita i processi digestivi e migliora la diuresi.
Preparazioni
Decotto di foglie: fare bollire, in un litro d’acqua, 30-40 g di foglie di vite essiccate e sminuzzate. Dopo 10-15 minuti togliere dal fuoco lasciare riposare per 5-10 minuti, quindi filtrare. Assumerne all’occorrenza due-tre tazze il giorno.
Decotto di viticci: fare bollire, solo per qualche minuto, 25-30 g di viticci di vite in un litro di acqua. Togliere dal fuoco e lasciare riposare per trenta minuti, filtrare e berne 4-5 tazzine il giorno, secondo le indicazioni del caso.
Infuso di foglie e viticci: versare sopra 50 g di viticci e di foglie di vite essiccate e sminuzzate, un litro di acqua bollente. Lasciare intiepidire, quindi filtrare e prenderne tre bicchierini (mattina e sera).
Succo d’uva: spremere una quantità desiderata di acini d’uva, fino a ottenere una buona quantità di succo. In commercio si può anche trovare il succo d’uva pastorizzato facilmente assimilabile dall’organismo.
Mirtillo
Il mirtillo, grazie alle sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e vasodilatatorie, aiuta nella cura dei disturbi del sistema cardiocircolatorio, ma anche è capillaroprotettrice. Considerata anche la piante degli occhi perché protegge la retina dai possibili danni della microcircolazione. Le parti utilizzate sono le foglie e le bacche. Queste possiedono le sostanze utili per disinfettare l’apparato urinario e quello intestinale. Inoltre sono ritenute valide anche come rimedio antidiabetico. Le foglie del mirtillo meritano una menzione speciale perché contengono sostanze che abbassano il contenuto di glucosio (zuccheri) nel sangue. Provocano, quindi, effetti astringenti e antidiarroici dei frutti, ma sono anche ipoglicemizzanti. Si consigliano quindi ai chi soffre di diabete, in quanto consentono di ridurre le dosi di farmaci per via orale o quelle di insulina.
Tisana al mirtillo – Utilissima contro la diarrea, è astringente e antinfiammatorio. Per preparare una tisana contro la diarrea al mirtillo servono 4 cucchiai di mirtillo in bacche essiccate da far bollire in un litro d’acqua per cinque minuti; lasciate riposare per altri 5, quindi filtrate e bevete. La tisana va consumata bevendone due tazze lontano dai pasti. Per i bambini si consigliano dosi dimezzate.
Decotto al mirtillo – 60-120 mg è il dosaggio giornaliero da assumere lontano dai pasti. Per il decotto, far bollire in 1 litro d’acqua, per almeno 5 minuti, 70 grammi di bacche. Da assumere una tazza due volte al giorno (a mezza mattinata e il pomeriggio (lontano dai pasti)
N.B. – Succo di Mirtillo: un cucchiaio al mattino a stomaco vuoto per contrastare i problemi della microcircolazione. Non consigliato per diabetici che sono sotto cura farmacologica.
N.B. – Un cucchiaio di succo madre (spremitura delle bacche senza aggiunta di acqua e zuccheri) in mezzo bicchiere d’acqua. Da assumere al mattino a digiuno, per problemi legati alla microcircolazione.
Aglio
Da aggiungere agli articoli precedentemente scritti (1) e (2). Nei soggetti diabetici l’aglio può servire come complemento terapeutico alla prevenzione delle complicanze vascolari (legate al diabete) e per il controllo dei trigliceridi (legati all’indice glicemico). La dose consigliata è di 4 g al giorno di bulbi freschi.
N.B. – In commercio esistono capsule contenenti estratti secchi di aglio che assicurano l’apporto giornaliero necessario.
Composti utili per il trattamento delle disfunzioni pancreatiche.
Decotto di bardana
Ponete 30 g di bardana (radice), 100 g di tarassaco (radici e foglie) a bollire per 10 minuti in un litro di acqua bollente. Quindi, lasciate riposare per 10 minuti e filtrate accuratamente. Consumate una tazza al giorno presa al mattino a digiuno per contrastare il diabete.
Decotto di carciofo, cicoria e menta
Bollite per 15 minuti in un litro di acqua 200 g di carciofo (foglie), 100 g di cicoria selvatica e 90 g di menta. Lasciate riposare per 10 minuti, filtrate con una tela e aromatizzate con alcune scorze di limone. Bevetene 5 dl al giorno divisi tra mattina e sera. Combatte il diabete.
Infuso di noce
Ponete 5 g di noce (foglie essiccate) in 2,5 dl d’acqua bollente. Lasciate riposare, quindi filtrate. Consumate una tazza al giorno a digiuno, 1/2 al mattino e 1/2 alla sera, come rimedio contro l’anemia. Utile anche in caso di stanchezza, per i diabetici e per i rachitici (nella dose di 2 tazze al giorno, sempre lontano dai pasti).
Decotto di cicoria
Dopo aver frantumato finemente 150 g di cicoria (radici e foglie), 30 g di carciofo (foglie) e 15 g di gramigna (rizoma), ponetela a bollire per 20 minuti in 1 l di acqua bollente, quindi filtrate. Consumate 1 tazza al giorno, al mattino a digiuno per controllare il tasso di colesterolo. Questa ricetta può essere di giovamento anche a quanti hanno un elevato tasso diabetico.
Accenniamo per completezza al Fieno greco, che ha un’azione ipoglicemizzante abbastanza modesta. Comunque, in caso di insufficienza pancreatica, una pianta come il fieno greco incrementa i recettori per l’insulina e la sua conseguente produzione.
AVVERTENZA – Non è stata trattata volutamente la questione del cancro al pancreas perché non curabile con le terapia basate sull’uso delle piante medicinali.