crowdfunding

Il Crowdfunding non spaventa più… E’ ormai parte del linguaggio comune e particolarmente in uso tra gli investitori.

L’assenza di liquidità o semplicemente la necessità di rilanciare una campagna di marketing possono essere l’oggetto del Crowdfunding. Ma perchè ultimamente sta prendendo piede tra gli investitori?

Il fenomeno Crowdfunding nasce alcuni anni fa negli Stati Uniti ma ha avuto anche una rapida diffusione in Australia e, soprattutto, attualmente in Italia si sono già raccolti milioni di euro: un vero successo globale!

Il Crowdfunding nasce dall’unione di più persone spesso sconosciute e accomunate solo dalla stessa piattaforma di investimento che si uniscono virtualmente per il finanziamento di un progetto.

L’esempio più banale per intendere questa forma di raccolta è quello di pensare a quando bisogna fare un regalo importante per un amico e uno del gruppo si fa carico di raccogliere i soldi per conto degli altri (fa anche pensare alla lista di nozze per i matrimoni ad esempio per finanziare il viaggio di nozze degli sposi…)

Come funziona?

Ecco il Crowdfunding funziona esattamente nello stesso identico modo: c’è un soggetto che vuole realizzare una iniziativa o un progetto entro un determinato lasso di tempo e per farlo chiede una somma di denaro al pubblico, chiamato appunto Crowd, raggruppandolo attraverso un sito internet (tra i più utilizzati troviamo MamaCrowd e CrowFundMe). Ovviamente l’investitore in cambio ha un ritorno sul proprio capitale investito di solito con alto rendimento.

Questa metodologia di finanziamento era in passato in mano unicamente agli Istituti di Credito che, attraverso formule come il leasing o il renting ecc. “aiutavano” l’accesso a determinati beni o servizi in cambio di interessi altissimi e spesso garanzie irraggiungibili da parte dei piccoli e medi investitori.

Attualmente esistono diverse tipologie di Crowdfunding differenti tra di loro per le finalità del progetto oppure per la ‘ricompensa’ che viene data agli investitori.

Le tre categorie più diffuse sono il Donation Based, il Reward Based ed il Equity Based. Senza inoltrarmi in disquisizioni finanziare vi posso citare un esempio per tutti: Tesla a suo tempo ha utilizzato per lanciare e finanziare il suo prototipo di auto proprio il Pre-Selling Crowdfunding (una applicazione pratica del Reward Based) diffuso soprattutto per il supporto alla vendita di prodotti quando questi non esistono ancora, in pratica è una vera e propria prevendita e i soldi raccolti servono per avviare la produzione di quell’oggetto e rendere partecipe l’acquirente-investitore in anteprima del suo lancio nel mercato.

Esiste un rischio nel Crowdfunding?

Chiaramente il rischio esiste perchè il prodotto potrebbe subire dei ritardi nella consegna, avere avarie nel funzionamento oppure non venire mai alla luce. Bisogna sempre tenere presente che a maggiore ROI corrispondono proporzionali alti rischi di non vedere onorato il proprio rendimento.

La forma di aggregazione che è dietro al Crowdfunding ha un aspetto molto più umanizzato e cooperativo del freddo rapporto artificiale che precedentemente si aveva con le Banche finanziatrici. Qui ci sono persone, risparmiatori che in prima linea offrono i propri soldi per sostenere ad esempio una StartUp in cambio di un interesse sulla partecipazione al progetto. Insomma, è quasi come andare allo stadio e scommettere che vinca la propria squadra del cuore…

L’attuale società grazie anche a queste forme di cooperazione sta dando un aspetto più solidale ai rapporti finanziari rendendo quasi più umano il mondo dell’imprenditoria che anteriormente era considerato accessibile solo a pochi eletti.