Continenti scomparsi. Quando parliamo di continenti scomparsi, immediatamente pensiamo ad Atlantide che, nell’immaginario collettivo, è l’unico e solo continente perduto.

Falso! In realtà ci sarebbero stati almeno altri tre luoghi sulla Terra che secondo teorie scientifiche recenti, leggende tramandate in Oriente e in Occidente e resoconti ottenuti da sedicenti spiritisti, avrebbero ospitato civiltà scomparse con essi. Continenti inghiottiti dalle acque a seguito di cataclismi eccezionali o di cui semplicemente, si è persa la memoria.

In questa breve carrellata, vi fornirò le notizie salienti su questi continenti scomparsi, cercando di scoprire se ci sia la pur minima possibilità che siano effettivamente esistiti.

Iniziamo da quello teorizzato più di recente.

Lemuria

Lemuria è un continente che fu ipotizzato di sana pianta nella seconda metà dell’800 dal biologo Phillips L. Sclater come spiegazione del fatto che alcune specie animali, i lemuri appunto, fossero presenti contemporaneamente in Madagascar, in India e in Australia. Terre lontanissime tra loro e divise dall’Oceano Indiano.

Sclater, partendo dalle teorie enunciate in quegli stessi anni da Charles Darwin sull’origine delle specie, poneva come presupposto scientifico che una evoluzione parallela di tali specie senza un progenitore comune fosse impossibile.

Oggi sappiamo con certezza che ciò è impossibile sia dal punto di vista biologico che statistico. Infatti le possibilità che le stesse mutazioni avvengano contemporaneamente in tempi e spazi separati, che abbiano successo e si trasmettano alle generazioni future allo stesso modo e maniera, sono così remote che è molto più facile fare sei al superenalotto per decine di volte di fila!

Affinchè specie di lemuri così distanti tra loro potessero essersi evolute contemporaneamente secondo Sclater aveva una sola spiegazione possibile: in passato doveva esserci stata una terra emersa che unisse queste regioni così distanti a formare un continente unico.

lemuri dalla coda ad anelli, endemici del Madagascar
Lemuri dalla coda ad anelli, endemici del Madagascar – Foto dal web

In onore ai lemuri, la chiamo appunto Lemuria.

La teoria della deriva dei continenti

Tale spiegazione, valida sicuramente se partiamo da un punto di vista esclusivamente biologico, non resse per molto. Solo cinque decenni dopo un geologo, meteorologo ed esploratore tedesco, Alfred Wegener, raccogliendo in modo organico le informazioni fino allora conosciute sulla geologia dei continenti, formula la teoria della deriva dei continenti, oggi ulteriormente migliorata e sostituita da quella delle tettoniche a placche.

Senza entrare nel merito, il concetto base di questa teoria è che milioni di anni fa la terra emersa costituiva un unico continente: Pangea. A seguito di fratture sulla sua crosta, si formarono zolle continentali che, sorta di zattere galleggianti sul magma sottostante, si sono allontanate l’una dall’altra dando origine ai continenti che oggi conosciamo.

Nei milioni di anni intercorsi, i progenitori degli attuali lemuri sono quindi sopravvissuti ma separati per l’allontanamento di Africa, Asia e Australia, e hanno dato origine a popolazioni distanti e distinte, con buona pace del collega Sclater e della sua Lemuria.

Conclusioni

La storia di Lemuria sarebbe finita qui, ma per dovere di cronaca, quando vi avrò parlato degli altri continenti perduti nei prossimi articoli, vi dovrò tornare sopra parlandovi delle “rivelazioni” esoteriche di Helena Petrovna Von Hahn, meglio nota come madame Blavatsky.

Appuntamento al prossimo articolo, dove parleremo dell’altro Continente scomparso: MU.

Lunga vita e prosperità

Giampiero Sorce