Chanur è un ciclo composto da 5 romanzi, scritto da C.J. Cherryh tra il 1981 e il 1992. Appartiene alla mia amata Fantascienza conosciuta come space opera, sottogenere di cui vi ho già parlato in numerosi dei miei articoli. (Vedi, ad esempio, una delle mie prime fatiche: www.arcipelagocanarie.eu/star-trek).
Partiamo, come sempre dall’autrice.
C.J. Cherryh
Caroline Janice Cherry, classe 1942, è una scrittrice statunitense che ha al suo attivo circa 60 romanzi, suddivisi per la maggior parte in cicli autonomi, come quello di Chanur. La sua carriera è iniziata nel 1975 come “C.J. Cherryh”: iniziali e cognome leggermente modificato per camuffare il fatto che fosse una donna. (Vada per le iniziali, ma il cognome? mah…)
Sembra assurdo, ma ancora nel 1975 la maggior parte degli scrittori di fantascienza erano uomini e non veniva visto di buon occhio che una donna si occupasse di questo genere letterario. “Gli americani so’ forti” direbbe Alberto Sordi…
A parte questo e per fortuna, lei non si è arresa e ancora oggi, nel 2024, sta per pubblicare il secondo romanzo del ciclo “The Inder Stars” (Le Stelle Interne).
Il ciclo di Chanur
Il ciclo è composto da cinque romanzi di fantascienza, che formano tre storie distinte. La protagonista della saga è la capitana Pyanfar, una giovane felina in grado di tener testa a nemici agguerriti e senza scrupoli. La sua è una astronave mercantile che viaggia tra i territori del “Patto“, una confederazione di sette specie aliene nata esclusivamente a scopi commerciali. Non esiste un governo centrale, nè leggi che regolino altri apsetti dell’allenza che non siano quelli appunto commerciali.
Per il resto ciascuna specie è libera di agire come meglio crede e questo rende, comprensibilmente, alquanto pericoloso aggirarsi per la galassia. Ma vediamo cosa aspetta a chi decide di leggere questa saga:
- L’orgoglio di Chanur (The Pride of Chanur, 1981): Questo è il primo romanzo della serie. Qui incontriamo Pyanfar Chanur, capitana dell’astronave mercantile Orgoglio di Chanur. Quando un umano sopravvissuto a un attacco di un’altra specie aliena, si rifugia sulla sua nave, questo darà inizio ad una serie di eventi che coinvolgeranno politica interstellare, conflitti di interessi economici e, naturalmente, incontri ravvicinati con altre specie aliene.
- La sfida di Chanur
- La vendetta di Chanur
- Il ritorno di Chanur: Questi tre romanzi formano una trilogia a parte. Protagonista ancora una volta è l’equipaggio dell’Orgoglio di Chanur mentre si scontrano con gli esseri più aggressivi che fanno parte del Patto. Politica, lotte di potere interne al clan, incomprensioni interspecie fanno da sfondo a un racconto davvero coinvolgente.
- L’eredità di Chanur (Chanur’s Legacy, 1992): quinto e ultimo romanzo, è l’epilogo della saga. Le scelte fatte dalle generazioni precedenti, rendono complicato il futuro dell’equipaggio dell’Orgoglio di Chanur, ma anche questa volta, il suo capitano saprà operare le scelte giuste.
I romanzi sono stati pubblicati in Italia dall’Editrice Nord nella collana Cosmo. Per dovere di cronaca, esiste un’edizione in due volumi che raccoglie tutti i romanzi, ma non essendo ancora disponibili in italiano, ne tralascio i riferimenti.
Space opera o libro di denuncia?
La domanda sembrerebbe pretestuosa. Fin qui ho scritto che si tratta di una space opera ed ora lo metto in dubbio?
In realtà degli elementi che fanno di un romanzo una space opera qui ne troviamo ben pochi. Non ci sono battaglie spaziali mozzafiato, non ci sono amori mozzafiato, non abbiamo nemmeno un vero e proprio “Impero” da contrapporre a una “Repubblica”. Senz’altro abbiamo l’avventura, questo si. Ma un altro aspetto, secondo me, rende tutto il ciclo attuale, oggi forse più degli anni ’80: lo scontro tra culture diverse o, come si dice oggi, lo scontro tra civiltà.
I romanzi hanno trattano in modo realistico le barriere linguistiche e psicologiche intraspecie, cosa anche questa molto rara nelle space opera, e l’autrice lo fa senza cadere nello stereotipo.
C.J. Cherryh ci fa immergere in una galassia in cui dominano coercizione, manipolazione, lotte politiche, scontri di orgoglio e di interessi economici. E mentre lo fa, mette continuamente l’accento sull’importanza delle incomprensioni derivate dalla difficoltà di comunicazione tra specie diverse.
Conlusione
Il messagiio positivo che l’autrice fa emergere dai suoi romanzi è che man mano che i personaggi si trovano, spesso involontariamente, a contatto con culture diverse dalla propria, essi sono spinti a indagare altri modi di pensare. Questo li costringe, loro malgrado, ad “esplorare” a fondo le personalità del cosiddetto nemico.
Un nemico che inizialmente appare un pericolo incomprensibile e senza volto, ma che poi si rivela si un avversario temibile e senza scrupoli, ma anche una entità da rispettare e, perchè no, da ammirare.
Il ciclo di Chanur è perciò un invito a rompere le barriere psicologiche che impediscono a specie diverse (o popoli diversi?) a cooperare nelle avversità, superando gli interessi particolari, per occuparsi del bene comune e raggiungere una grandezza a cui, ad esempio, il genere umano può e deve anelare.
Un messaggio quanto mai attuale, non trovate?
Lunga vita e prosperità
Giampiero Sorce