Un documentario ci racconta CATERINA CASELLI

Chi non ricorda le canzoni della Caselli? Nessuno mi può giudicare, Perdono, Insieme a te non ci sto più. Ricordiamo gli anni Sessanta appena sentiamo una sua canzone alla radio. Conosciutissima in Colombia, Argentina, Giappone, Canada, quasi ovunque nel mondo sono state trasmesse le sue orecchiabili melodie.
Nata nel 1946 la Caselli inizia la sua carriera da cantante e poi all’apice del successo dopo 8 album, decide di ritirarsi dal palcoscenico, ma rimane sempre nel campo della musica per dedicarsi alla produzione discografica, la sua casa discografica, la Sugar Play, ha prodotto tantissimi cantanti grazie alle sue doti di talent scout. Esordienti che oggi sono riconosciuti dei veri numeri uno della canzone italiana come Andrea Bocelli, Giuni Russo, Elisa, Malika Ayane e i Negramaro.
Un documentario a lei dedicato.
“Una vita, cento vite”, un titolo più che azzeccato, per questo bellissimo documentario biografico che ha come protagonista Caterina Caselli Sugar e la sua vita, ma che soprattutto grazie al suo preziosissimo bagaglio di memorie, ci permette di fare un tuffo nel passato e ci ricorda altre cento vite, ovvero tutte quelle del panorama musicale italiano dagli anni ’60 in poi.
La Caselli, dal suo divano, ci racconta l’infanzia a Sassuolo, in Romagna, ricordando con le lacrime agli occhi la malattia del padre, la sua morte, la rigidità di sua madre sempre austera e concreta, il paese della sua giovinezza, la scuola, il primo corso di canto e la sua determinazione di voler uscire da quel tipo di vita e di intraprendere la carriera di cantante.
Caterina Caselli svela i suoi aneddoti
Mentre Caterina narra episodi e svela aneddoti inediti intorno al mondo della musica italiana, una carrellata di immagini e di filmati musicali di archivio, ci ricordano i gruppi, le band ed i cantanti che si sono susseguiti in questi sessant’anni lasciando ricordi indelebili nei nostri cuori.
Casco d’oro, così denominata grazie alla strategica scelta di proporla con l’indimenticabile caschetto biondo, debutta giovanissima come cantante beat e stravince sbaragliando le classifiche italiane anno dopo anno.
Dopo l’esordio, appena ventenne nelle balere romagnole, Caterina, bella come il sole, diventa anche una delle attrici rappresentanti del nuovo filone cinematografico di quel tempo, chiamato “musicarelli” riempiendo le sale con i suoi film musicali.
Cantante, attrice, conduttrice televisiva, la poliedrica Caselli, razionalmente per una scelta di vita, abbandona i palchi e trova finalmente l’ispirazione di tutta la vita, conferma al mondo la sua identità più sentita e vera, decidendo di dedicarsi alla carriera di produttrice, scovando talenti, scommettendo su voci sconosciute che grazie a lei diventeranno famose in tutto il mondo portando alto il nome del bel canto italiano.
Ciò che rimane impresso di quei filmati d’archivio, confermato poi dalla saggezza della Caterina di oggi, è come sempre la nostra protagonista appaia sicura di sé, loquace, sagace, ironica, spiritosa e anche molto bella, ma ci colpisce soprattutto per il suo carisma, per i suoi ragionamenti e per la sua intelligenza e determinazione. Brava Caterina, complimenti sei un vero esempio di come dovrebbe essere un artista a trecentosessanta gradi, consiglio a tutti la visione di questo bel documentario in cui “Casco d’oro” ci racconta sé stessa.