Il Carnevale dei dolci – 1a parte

ByStefano Dottori

9 Febbraio 2025

Il Carnevale senza dolci non è concepibile. Lo ammetto anche se non sono particolarmente amante dei prodotti dolciastri. Tuttavia, in questo periodo si respira un odore unico: scie di profumo inebrianti, spolverate di zucchero a velo, liquori, fritto. Mescolati assieme portano a tavola piatti tipici del Carnevale: una gioia per gli occhi ed anche per il palato.

È Carnevale! Una festa caratterizzata non solo dal travestimento, ma anche dalla preparazione di piatti tipici del carnevale, uno sfrenato godimento di cibi e bevande, una scusa per concedersi una pausa dalla solita routine quotidiana. Proprio in questa occasione l’Italia, da Nord a Sud celebra il carnevale a tavola riscoprendo sapori autentici ed antiche tradizioni a livello internazionale.

Ogni regione italiana ha le sue specialità anche se alcuni piatti appartengono a più regioni.

Quest’anno, il 27 febbraio sarà Giovedì grasso, il 2 marzo sarà la domenica di Carnevale e il 4 marzo si festeggerà Martedì grasso, ultimo giorno del Carnevale a Roma e nel Lazio (in altre regioni si celebra il Carnevale Ambrosiano che va avanti fino a sabato 8 marzo).

In questo articolo vediamo alcuni piatti con le loro ricette e completeremo la rassegna nel prossimo articolo. Naturalmente, da buon romano, inizierò con i dolci più comuni della mia zona.

Le regole del friggere

La temperatura ideale è 170-175° gradi, ovvero, non troppo alta e violenta che brucia (lasciando, come si diceva, l’interno crudo), ma sicuramente non troppo bassa, caso in cui il vostro fritto diventerebbe (irrimediabilmente) zuppo d’olio, molliccio, pesante, immangiabile.

Se non avete un termometro (e insomma, compratelo!), vale il sistema empirico di gettare un nonnulla di impasto nell’olio: se sale a galla circondato di bollicine sfrigolanti, è il momento di friggere.

Le castagnole semplici

La castagnola, piatto caratteristico del Carnevale. L’origine pur essendo assegnata all’ Emilia Romagna, anche le regioni come Veneto e Lazio ne hanno fatto un piatto tipico regionale del periodo carnevalesco. Anche altre regioni, comunque, anche se in tono minore, le hanno adottate.

Un piatto dolce caratteristico italiano dall’impasto né troppo duro né troppo molle, l’importante è che sia soffice. La cottura può avvenire in olio bollente o al forno.

Esistono diverse varianti delle castagnole, a seconda del peccato che si vuole commettere:

  • Ripiene (crema, ricotta o cioccolata), per me troppo complicate!
  • Semplici, quelle di cui parleremo!

Per aggiungere allegria al dolce viene utilizzato l’alchermes, liquore rosso versato sulla superficie della castagnola.

CARNEVALE

Ingredienti e preparazione per 30-40 castagnole

Ingredienti

Burro, 50 g – Farina 00, 250 g – Zucchero bianco, 60 g + Zucchero quanto basta per cospargerlo sulle castagnole – Uova medio grandi 2-3 – Scorza di 1 limone – Lievito in polvere per dolci 10 g – Un pizzico di sale – Vaniglia, 2-3 cucchiaini di estratto.

Chi ama l’anice, ne basta 1 cucchiaio.

Olio di semi di arachidi per friggere, quanto basta.

Preparazione

  1. Ammorbidire il burro con un cucchiaio aggiungendo la vaniglia e la scorza di limone grattugiata mescolando fino ad ottenere una crema omogenea.
  2. In una ciotola versate la farina e lo zucchero e il lievito setacciandolo, quindi aggiungete il sale e le uova leggermente sbattute; infine il burro che avete preparato al punto 1.
  3. Se volete aggiungere un liquore (anice, alchermes, grappa, rhum, strega o un analcolico cone il succo d’arancia o mandarino) questo è il momento e appena versato mescolare in modo da distribuire uniformemente il liquido. Se non volete aggiunte di liquore, saltate questo punto.
  4. Quando abbiamo ottenuto un impasto liscio, coprirlo con la pellicola alimentare e lasciate riposare per 1 ora.
  5. Quindi trasferite l’impasto su una spianatoia leggermente infarinata e formate un filoncino la cui larghezza dovrà essere della dimensione che volete per le vostre castagnole.
  6. Tagliate in modo da formare dei tocchetti che lavorati a mano diventeranno delle palline.
  7. Intanto fate che l’olio arrivi alla temperatura di 170°-175°
  8. Appena pronte, friggerle subito per evitare che si secchino immergendole con una schiumarola.
  9. Cuocere per 2-3 minuti (dipende dalla grandezza della castagnola) girandole in modo che il colore dorato sia uniformemente distribuito su tutta la superficie della castagnola.
  10. Scolare su carta assorbente da cucina e passatele ancora calde nello zucchero.

Nota bene – L’impasto si può conservare in frigorifero per 1 giorno al massimo. Si sconsiglia la congelazione

CARNEVALE

Le frappe o chiacchiere

A questo dolce di carnevale, vengono attribuiti diversi nomi: chiacchiere, bugie, frappole, crostoli e… chi più ne ha, più ne metta. Le regioni principali di provenienza sono: Lazio e Campania ma, come per tutti gli altri dolci, nel corso degli anni sono stati adottati da diverse altre regioni sul territorio nazionale.

La storia delle frappe risale all’epoca Romana dove le donne preparavano, in grande quantità un dolce denominato “frictilia” a base di uova e farina e, veniva fritto nel grasso di maiale. Tale piatto di carnevale viene attribuito anche alla tradizione napoletana, ma cambiando il nome in chiacchiere.
Leggenda vuole che, la Regina di Savoia, stanca di chiacchierare con i suoi ospiti, chiese al suo cuoco di preparare un dolce ed egli, prendendo spunto da quella chiacchierata, diede origine a questa prelibatezza. Si distinguono due tipi di impasti: fritto o al forno.
Questi dolcetti possono essere ricoperti con miele, cioccolato o zucchero a velo.

Ingredienti e preparazione per 40-50 frappe

Ingredienti

Burro, 50 g – Farina 00, 500 g – Zucchero bianco, 80 g – Uova medio grandi 3-4 – Tuorli, 1 – Scorza di 1 limone – Lievito in polvere per dolci 10 g – Un pizzico di sale – Vaniglia, 2-3 cucchiaini di estratto.

Grappa o Rhum, 1 cucchiaio. Zucchero a velo quanto basta.

Olio di semi di arachidi per friggere, quanto basta.

Preparazione

  1. Setacciare la farina assieme al lievito, versate in una planetaria, aggiungendo lo zucchero, il sale e le uova precedentemente sbattute, il tuorlo, il liquore scelto e infine aggiungete la vaniglia e il burro.
  2. Impastare (15-20 minuti) finché si ottiene un composto omogeneo che dovrà essere sostenuto, ma, contemporaneamente malleabile (potete aiutarvi aggiungendo qualche goccia d’acqua).
  3. Trasferite l’impasto su un piano da lavoro e maneggiatelo per dargli una forma sferica.
  4. Avvolgete il panetto con la pellicola trasparente e lasciatelo riposare a temperatura ambiente per circa 1 ora.
  5. Dividete l’impasto in porzioni da 150 g circa.
  6. Appiattite leggermente ogni porzione col palmo della mano, infarinatela e stendetela aiutandovi con il mattarello o la macchina per la pasta impostata sullo spessore più largo.
  7. Ripiegate verso il centro i lati corti della striscia di pasta ottenuta, dopodiché tiratela nuovamente impostando ogni volta su uno spessore sempre minore, fino a raggiungere i 2 mm.
  8. Portare l’olio a 170° C.
  9. Con una rotella a taglio smerlato procedete sagomando dei rettangoli a piacere e, volendo, praticando su ognuno due tagli centrali, paralleli al lato lungo.
  10. Non appena l’olio ha raggiunto la giusta temperatura immergetevi i rettangoli di sfoglia senza sovrapporli e fateli cuocere rigirandoli su ambo i lati fino a che non raggiungono la doratura.
  11. Scolate le sfoglie su carta assorbente e, una volta fredde, cospargetele, setacciando, con abbondante zucchero a velo e buon appetito.

Si possono conservare per 2-3 giorni in un sacchetto di carta o plastica alimentare.

E il vino?

Nessuna paura, basta andare al mio precedente articolo sul vino dolce con pietanze zuccherine.