Canarie al limite: il 18 maggio 2025, le strade delle Canarie si sono riempite come non accadeva da anni. Più di 60.000 persone — secondo alcune stime — sono scese in piazza nelle otto isole dell’arcipelago, unite da un grido comune: “Le Canarie hanno un limite”. Non è stata una protesta qualsiasi. È stata una dichiarazione collettiva di esasperazione, di amore per la propria terra e di resistenza a un modello economico che, secondo molti, ha trasformato il paradiso in una trappola.
Da anni ormai, il turismo di massa e la speculazione immobiliare stanno ridisegnando il volto dell’arcipelago. Hotel, resort, Airbnb e appartamenti turistici sorgono ovunque, mentre gli abitanti locali fanno fatica a trovare una casa dove vivere. L’affitto medio è salito alle stelle e in molti casi fino a 46 persone competono per lo stesso appartamento. A Lanzarote, si registrano oltre quattro sfratti al giorno, mentre centinaia di famiglie sono costrette a vivere in roulotte, garage o sistemazioni precarie.
La popolazione non chiede miracoli, ma misure concrete e urgenti:
- Una moratoria immediata su nuovi complessi turistici e progetti immobiliari su larga scala.
- La regolamentazione stringente degli affitti brevi, con limiti per quartiere e periodi dell’anno.
- L’introduzione di una legge di residenza che riservi le abitazioni ai residenti permanenti.
- La creazione di un parco pubblico di alloggi sociali accessibili e dignitosi.
- Una tassa di soggiorno ecologica, i cui fondi siano destinati alla protezione del territorio e dei servizi essenziali.
Il governo regionale ha promesso 18 milioni di euro per acquistare 150 case destinate all’affitto sociale e ha chiesto all’Unione Europea un trattamento speciale per le regioni ultraperiferiche nel Piano Europeo della Casa Accessibile. Ma la risposta popolare è chiara: “Non basta. Servono politiche strutturali e il coraggio di cambiare rotta”.
Canarie al limite: una proposta per il futuro
Serve un nuovo patto tra territorio, economia e comunità. Le Canarie possono essere un modello di turismo sostenibile, ma solo se mettono al centro la vita delle persone. Basta con il turismo che consuma e svuota. Serve un turismo che rispetti, redistribuisca e costruisca legami.
È il momento di pensare in grande, ma agire localmente. Coinvolgere i comuni, i residenti, le cooperative, i movimenti civici. Sostenere la transizione verso un’economia più diversificata, fondata sulla cultura, l’innovazione, l’agricoltura locale e l’autonomia energetica. Se non ora, quando?
Fonti consultate:
- RTVC – Canarias sale a la calle contra el modelo turístico (18/05/2025)
rtvc.es - La Provincia – Hasta 46 personas compiten por una casa en alquiler en Canarias (18/05/2025)
laprovincia.es - Cadena SER – Aumento alarmante de desahucios en Lanzarote (25/04/2025)
cadenaser.com - El Día – Canarias destina 18 millones a comprar 150 casas (16/05/2025)
eldia.es - RTVC – Europa respalda trato específico para Canarias en plan vivienda (14/05/2025)
rtvc.es