L’anoressia nervosa è un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato da incessante ricerca di magrezza, immagine distorta del corpo, paura estrema dell’obesità e limitazione del consumo di cibo, che portano ad un peso corporeo significativamente basso (MSD).

Introduzione

L’anoressia nervosa di solito esordisce nel corso dell’adolescenza ed è più comune nelle donne. Essa solitamente si manifesta durante l’adolescenza o nei giovani adulti; raramente prima della pubertà o dopo i 40 anni e colpisce circa il 4% delle donne, meno comune, invece, negli uomini.

Il fatto che nelle regioni in cui il cibo scarseggia l’anoressia nervosa è rara porta a considerare tale patologia come una delle malattie del benessere.

L’assillo che sopravviene nel corso di questa malattia porta il soggetto a negare l’evidenza non volendo riconoscere lo stato di magrezza innaturale nel quale si trovano.

Un calo ponderale rapido o grave può avere conseguenze potenzialmente fatali.

I trattamenti focalizzati sul ritorno alla normalità in termini di peso e comportamento alimentare (come la psicoterapia familiare e quella individuale) possono essere di aiuto.

Il caso

Due sorelle, che chiameremo Alfa e Beta sono state vittime di tale patologia. La più grande, accompagnata dai genitori, mi ha raccontato le sue visioni circa la maniera di voler vivere la sua vita. Indubbiamente una ragazza intelligente, ben preparata, che sapeva benissimo cosa desiderava fare da grande. Poi è subentrata una questione alla quale fare attenzione: Alfa, per realizzare il suo progetto e per divenire ciò che tanto desiderava, aveva idealizzato la figura estetica della professionista che sarebbe diventata. Questa era una donna longilinea, dalle forme femminili presenti, ma poco accentuate. Per raggiungere un livello così sofisticato doveva, quindi, mantenere una dieta opportuna. Questa sua convinzione la portò a essere molto meticolosa nelle quantità dei suoi pasti e non soddisfatta dei risultati diminuiva continuamente i pesi degli alimenti che ingeriva, arrivando anche a nascondere quanto i genitori le preparavano per i pasti.

Dopo un anno e mezzo di terapia era finalmente riuscita a superare le sue errate convinzioni. Infatti, in un paio di mesi aveva ripreso a mangiare in modo corretto senza ricorrere a sotterfugi per eliminare il cibo.

In quello stesso periodo, la stessa cosa accadde a Beta, la sorellina minore. Parlai anche con lei per capire i motivi scatenanti di un tale comportamento ostativo nei confronti del “nutrirsi correttamente”. Beta mi spiegò che andando a danza, la sua insegnante le aveva assegnato un ruolo importante in un balletto che sarebbe stato rappresentato alla fine dell’anno scolastico. Lei aveva la parte principale (un cigno che doveva volare leggero sull’acqua di un lago) e “doveva essere molto leggera perché altrimenti sarebbe sprofondato nelle acque lacustri”.

Anche con lei ci volle circa un anno e mezzo per farla desistere dai suoi propositi che non facevano altro che mortificare il suo aspetto (era molto bella, più della sorella, bella anche lei).

Comportamento

Quella tipologia di anoressia che maggiormente si incontra è quella restrittiva che consiste nella semplice riduzione della quantità di cibo inserita, oltre i limiti di una nutrizione sana. Esiste anche un altro tipo, quello della bulimia e della successiva eliminazione, cioè sovralimentarsi e successivamente applicare azioni che possano eliminare quanto ingerito (mangiare moltissimo e poi liberarsi di quanto ingerito purgandosi od anche vomitando).

Cause dell’anoressia nervosa

La causa dell’anoressia nervosa non è nota. Sono stati individuati alcuni fattori, come quelli genetici e sociali che possono contribuire in qualche modo allo sviluppo di tale patologia. Negli adolescenti, anche una certa importanza l’assume la vulnerabilità psicologica che può svilupparsi per molti altri motivi (insicurezza, traumi, ecc.).

Da alcuni rilievi statistici si è potuto osservare che l’anoressia nervosa colpisce in modo più evidente soggetti appartenenti a ceti sociali medio-alti. Inoltre, costoro sono persone molto attente ed accurate nei loro doveri (bravi/e a scuola).

Sintomi dell’anoressia nervosa

L’anoressia nervosa può essere lieve, transitoria, grave, persistente. Si osserva la persona che è particolarmente occupata al controllo del suo peso talvolta posto in relazione con la sua silhouette e confrontata con quella che si è idealizzata. L’ansia e la preoccupazione per il proprio peso porta spesso tali soggetti a negare l’evidenza, convinti di essere obesi (per il loro modello) sono soggetti difficili da trattare in quanto spesso rifiutano ogni genere di cura. A poco serve il parere di amici e parenti, per costoro, che spesso accusano appetito, piuttosto che mangiare si orientano allo studio di diete e al calcolo continuo delle calorie.

Addirittura possono arrivare a nascondere il cibo che gli viene somministrato fino ad arrivare a gettarlo.

Purtroppo questa pratica di forte limitazione di ingerire cibo, al di là dei limiti consentiti, può provocare l’insorgere di effetti collaterali che possono sfociare in vere e proprie patologie riguardanti alcuni organi (interruzione del ciclo mestruale, calo del desiderio sessuale, bradicardia e ipotensione, ipotermia, aumento del rischio di osteoporosi). I cambiamenti ormonali dovuti all’anoressia nervosa portano a disfunzioni nella produzione di testosterone, carenze degli ormoni tiroidei. Il soggetto spesso riferisce gonfiore, malessere addominale e stipsi. La depressione è frequente.

Riconoscere l’anoressia nervosa

Il soggetto affetto da anoressia nervosa di solito nega di avere un problema e cerca di nascondere le proprie insolite abitudini alimentari piuttosto che chiedere aiuto. Molti soggetti con anoressia nervosa sono meticolosi, compulsivi e intelligenti, e hanno standard molto elevati per quanto riguarda i risultati e il successo. Queste caratteristiche personali spesso li aiutano a dissimulare il disturbo. Per questo motivo, i familiari e gli amici possono non accorgersi del disturbo finché non diviene grave.

L’MSD indica che il soggetto affetto da anoressia nervosa si comporta spesso nel seguente modo:

  • si lamenta di essere grasso anche se è molto magro
  • nega di essere magro
  • pensa continuamente al cibo
  • misura gli alimenti
  • accumula, nasconde o butta via il cibo
  • prepara cibi elaborati per altri
  • salta i pasti
  • finge di mangiare o mente sulle quantità ingerite
  • svolge attività fisica in modo compulsivo
  • si pesa diverse volte al giorno
  • basa la propria autostima sulla magrezza.
  • Un calo ponderale rapido o grave può causare problemi potenzialmente fatali.
  • Il cuore diventa debole e pompando meno sangue possono insorgere aritmie cardiache.
  • Il soggetto può disidratarsi e andare incontro a svenimento.
  • I livelli ematici del potassio e del sodio possono diminuire pericolosamente.
  • Il vomito e l’assunzione di lassativi e diuretici possono aggravare la situazione.
  • Può verificarsi la morte improvvisa, probabilmente dovuta ad aritmie cardiache.

Diagnosi dell’anoressia nervosa

La valutazione del medico coadiuvata dalle risultanze delle opportune analisi possono dare valide indicazioni sullo stato del paziente (depressione, abuso di anfetamine, ecc.). Tuttavia, per diagnosticare pienamente l’anoressia nervosa sarebbe bene compilare opportuni questionari sviluppati in maniera che il paziente non sia portato a negare il suo comportamento e dai quali raccogliere le necessarie indicazioni per diagnosticare questo stato psichico.

L’anoressia nervosa è molto probabile il soggetto applica restrizioni alimentari ai suoi pasti, se ha una continua paura dell’obesità, se vede il suo corpo non in linea con il suo modello.

Prognosi dell’anoressia nervosa

Senza trattamento, in quasi il 10% dei soggetti che soffrono di anoressia grave si verifica il decesso. Quando i sintomi sono lievi e non riconosciuti le complicanze gravi sono rare.

Attenzione alle ricadute, occorre sempre un supporto psicologico che possa portare a risultati definitivi positivi tali che tali problematiche possano rimanere solo un brutto ricordo.

Trattamento dell’anoressia nervosa

La psicoterapia singola (psicoterapeuta-paziente), la terapia familiare, una continua e valida collaborazione con lo psicologo sono armi valide per un recupero del soggetto.

Il medico, invece, dovrà preoccuparsi di curare gli eventuali effetti collaterali scaturiti da questo stato patologico.

In casi estremi potrebbe essere indicato il ricovero per assicurare che il paziente consumi un quantitativo sufficiente di calorie e nutrienti.

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