amica ritrovata

L’articolo di oggi sarà un po’ diverso dal solito. Infatti lo voglio dedicare ad un’amica “ritrovata”, Francesca.

Io e Francesca ci siamo conosciute tra il 2018 ed il 2019, in Italia. Io lavoravo in una catena di ristoranti e lei era il mio capo, ma fin da subito siamo diventate grandi amiche. Avevamo lo stesso modo di pensare, ci facevano ridere le stesse cose e insieme ne abbiamo fatte davvero tante, troppe. Vorrei raccontarvi qualcosa nello specifico, ma mi ricordo che anche mia mamma mi legge, e allora devo trattenermi.

Io e Francesca eravamo inseparabili. Io in quel tempo vivevo con Giulia, un’altra mia collega e grande amica, e capitava molto spesso che Francesca rimanesse a dormire da noi. Ovviamente “dormire” era un parolone, ma ogni notte tra risate e confidenze la nostra amicizia si rafforzava sempre di più.

La prima cosa che mi viene in mente pensando a lei è la risata. Non mi è mai capitato in vita mia, ne prima né dopo, di conoscere una persona che avesse il mio stesso e identico senso dell’umorismo. Ci veniva da ridere semplicemente guardandoci. Qualsiasi cosa, anche la più banale, come un lunedì sera al lavoro o un giro in macchina si trasformavano in momenti esilaranti.

Vi auguro davvero di trovare una persona così almeno una volta nella vita, perché fa incredibilmente bene all’anima. Ho tantissimi ricordi davvero preziosi che ci legano, come la volta che abbiamo perso Honey (il cane di Giulia) in un campeggio alle 3 di notte, o quando siamo andate a fare il piercing al naso ed io l’ho perso pochi giorni dopo (era già il quinto che perdevo così). Ci piacevano le stesse cose, giocare a machiavelli fino alle 5 del mattino, la birra, andare a svegliare Giulia nel cuore della notte e cantare a squarciagola le canzoni in macchina.

Non è così strano quindi, che alla fine ci piacque lo stesso ragazzo…

La questione sì sarebbe potuta risolvere con un bicchiere di vino e un abbraccio, ma non so perché quella volta non ci riuscii. Fatto sta che a lei piaceva un ragazzo che per un po’ iniziò a piacere anche a me, ma non glielo dissi. La cosa finì male quando lei lo seppe, perché giustamente si sentì come tradita da me, e purtroppo tutto ciò accadde alla vigilia della mia partenza per le Canarie e ciò non ci permise di poterci chiarire come avremmo dovuto.

E così Francesca negli anni è rimasto un semplice ricordo, bellissimo, di una parte della mia vita che giorno dopo giorno si allontanava sempre di più.

Il palio di Legnano, di cui era una fan sfegatata, i concerti a cui volevamo andare, i giochi, le cene i pranzi le merende insieme, i bagni al lago ed in piscina, le canzoni di J-Ax e gli Articolo 31 sapevo che non sarebbero mai più ritornati.

È assurdo come una buona amica possa regalarti davvero tanto in un solo anno e poco più.

Poi un giorno, non tanto tempo fa, Francesca mi scrive e mi dice che a Settembre sarebbe venuta qui in vacanza, chiedendomi se mi avrebbe fatto piacere vederla.

E così è stato. Settimana scorsa ci siamo viste. Ci siamo abbracciate e nel momento stesso in cui sono salita in macchina, siamo scoppiate a ridere. Lì ho capito che alla vera amicizia, non c’è distanza, tempo e soprattutto ragazzo che regga. Abbiamo passato la giornata letteralmente ridendo. E siamo rimaste fino a notte fonda a giocare a machiavelli, anche se dopo un po’ il vino si è fatto sentire e non riuscivamo più a concentrarci.

La cosa davvero assurda è che non so perché ma senza farlo apposta la chiamavo Alessia tutto il tempo, e questo ci faceva ancora più ridere. Ci siamo raccontate le vite degli ultimi quattro anni, non occorre dire che quella di quel ragazzo fu una breve parentesi della mia vita, e abbiamo anche avuto quel coraggio che ci era mancato per affrontare l’argomento. Ovviamente scoppiando a ridere perché a distanza di tempo ci sembrava davvero ridicolo tutto ciò.

Un’amica ritrovata, il più bel regalo che potessi desiderare. Parlavamo e sembrava che non fosse passato un giorno. E così era. Sapevamo perfettamente che il nostro rapporto non era stato solo frutto di un anno di vita passato insieme, ma che faceva parte di un legame più profondo che stavamo riconfermando.

Ci siamo organizzate che a Novembre andrò io da lei, perché ormai è chiaro che ci siamo ritrovate, e che non ci perderemo più.

Fra, anzi Ale, visto che ormai ti sei abituata ad essere chiamata così, so che non ti aspettavi questo articolo. Ma so anche che avrai riso un sacco leggendolo, e magari ti sarai spaventata perché pensavi che avrei raccontato le nostre imprese leggendarie. Come hai visto sono stata brava, e ho tenuto per noi i ricordi migliori. Lo sai meglio di me che non sono brava a parlare di sentimenti (nemmeno tu), ma ci tenevo a dirti quanto mi avesse fatto piacere sapere che fai di nuovo parte della mia vita.

Non vedo l’ora di aggiungere nuovi ricordi, anche Canari, pensa che qui c’è ancora il cameriere con la bottiglia di Ronmiel che ti aspetta.

Un bacio, anzi, un cin cin. Gioia.