La multinazionale Nueva Pescanova annuncia l’apertura del primo allevamento di polpi al mondo a Las Palmas. La notizia ha fatto il giro del mondo, destando non poche critiche da parte di animalisti e ambientalisti.

Uno stile di vita particolare.

Al mondo non esiste un solo allevamento di polpi e il motivo è da ricondurre allo stile di vita molto particolare che questi conducono. Infatti oltre che a poter mangiare solo animali vivi, si tratta di creature che amano vivere solitari e al buio. Inoltre i polpi, secondo la scienza, sarebbero intelligenti, curiosi e sensibili. Infatti stiamo parlando di animali dotati di trasposoni, che costituiscono il 45% del genoma umano. Tutte queste caratteristiche ne hanno reso impossibile l’allevamento intensivo fino ad oggi, ma non è una ipotesi da escludere, visto le ultime dichiarazioni dell’azienda Nueva Pescanova.

Un affare da 2,5 miliardi di dollari.

Secondo le stime, il commercio globale di polpi vale più di 2,5 miliardi di dollari all’anno. Nueva Pescanova produce più di 3 mila tonnellate all’anno, solo per rifornire Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone. L’azienda ha sviluppato già da vari anni un progetto che ne prevederebbe l’allevamento intensivo, al quale non sono mancate fin da subito le critiche.

Le critiche degli animalisti.

https://images.app.goo.gl/itfrwmgWq25be9vw9

I primi a schierarsi contro la decisione della multinazionale è stato il Partito Animalista, che ha definito crudele il progetto di allevamento in quanto stravolgerebbe lo stile di vita di queste creature, che sarebbero costrette a vivere sotto una luce costante e artificiale. Ma se la Spagna sembra aver accolto positivamente la notizia, nel mondo non sono mancate le critiche, soprattutto in America, dove ad esempio lo Stato di Washington ha promosso una proposta di legge per vietare l’allevamento di polpi nel proprio territorio.

Molti sono contrari all’iniziativa anche per l’impatto ambientale che ne conseguirebbe: stiamo parlando di circa un milione di polpi all’anno allevati in vasche allestite in edifici su due piani nel di Las Palmas. Inoltre molti criticano la modalità con cui morirebbero i polpi: attraverso l’immersione in vasche con acqua al di sotto degli zero gradi. Una procedura per nulla indolore, come aveva affermato in un primo momento la multinazionale. Inoltre, secondo un rapporto del Compassion in World Farming, i test sperimentali indicano che in un allevamento intensivo, circa il 20% dei polpi non sopravvivrebbe all’intero ciclo di produzione.

La risposta dell’azienda.  

Nueva Pescanova nega che gli animali soffriranno, ricordando le tecniche di pesca di polpi attualmente in vigore e definendole molto più crudeli. Parliamo di pratiche come il rivoltamento della testa o la lacerazione del cervello, volte a far soffrire l’animale il meno possibile. Inoltre, in un’intervista rilasciata a National Geographic, la multinazionale ha affermato che il progetto dovrebbe essere motivo di orgoglio per la Spagna, perché è un traguardo per tutti gli scienziati spagnoli che lavorano nel campo. Soprattutto, afferma, se non lo faranno loro, ci penserà qualcun altro, togliendo alla Spagna e soprattutto alle Canarie una posizione importante nello scenario del commercio ittico internazionale.

Un dibattito mondiale.

La notizia ha fatto il giro del mondo. Quasi tutte le principali testate internazionali hanno puntato i riflettori sulla questione e non sono mancate le critiche a riguardo. Ancora una volta si è riacceso il dibattito che vede protagonista gli allevamenti industriali o intensivi, uno dei temi più caldi degli ultimi anni. Per il momento il progetto rimane fermo, non ricevendo ancora il via libera dall’Unione Europea.

Fonte foto: https://images.app.goo.gl/Th7F7nCegFTmDYCN9