La risposta all domanda è semplice, iscriversi all’AIRE non è una scelta che spetta al cittadino ma in determinati casi è un obbligo di legge.
Questa legge risale addirittura al 1954 ma da gennaio di quest’anno sono cambiate le conseguenze della mancata iscrizione.
Andiamo con ordine:
AIRE è l’acronimo di Anagrafe Italiani Residenti Estero
Praticamente è il registro di tutte le persone che hanno cittadinanza italiana ma risiedono all’estero.
Secondo il sito del Ministero degli Esteri devono iscriversi all’AIRE
i cittadini che fissano all’estero la dimora abituale.
Così però è un po’ vago…
Sullo stesso sito del Ministero degli Esteri si legge:
Non devono iscriversi all’AIRE:
i cittadini che si recano all’estero per un periodo di tempo inferiore ad un anno.
Quindi il Ministero ci dice che se abitiamo all’estero per più di un anno siamo obbligati ad iscriverci all’Aire.
L’iscrizione andrebbe fatta entro 90 giorni da quando si risiede all’estero.
Dico andrebbe perché dopo 90 giorni non è detto che una persona sappia quanto rimarrà nella nuova nazione e quindi la legge gli concede un anno per regolarizzare la propria posizione.
L’iscrizione all’AIRE si può, direi si deve, fare attraverso Internet, ed è semplice
si compilano le informazioni richieste, si scarica il modello compilato, lo si firma e lo si invia, sempre via internet, assieme alla fotocopia di un documento di identità ed a qualcosa che comprovi il nuovo luogo di residenza.
Per esempio un contratto d’affitto, una utenza domestica intestata ecc.
A questo punto il nostro dovere lo abbiamo fatto.
Con la dovuta calma, ci può volere qualche mese.
Il Comune di provenienza provvederà a cancellarci dai registri comunali, ci verrà revocato il medico di base e se abbiamo una casa di proprietà, questa diventerà una seconda casa in quanto abbiamo dichiarato di abitare altrove.
A questo punto l’obiezione di molti è:
A me non conviene!
Eh si, nemmeno pagare le tasse conviene e pochi le pagano per dovere civico.
Generalmente si pagano le tasse per evitare sanzioni e rogne.
Da oggi è così anche per l’iscrizione all’Aire.
Alle Canarie, e immagino un po’ dappertutto ci sono molti italiani che ci vivono da parecchi anni e non si sono mai iscritti all’Aire perché tanto non succedeva nulla.
In effetti nella legge, che ricordo risale al 1954 il legislatore aveva deciso l’obbligo ma non aveva stabilito alcuna sanzione per chi pur dovendosi iscrivere non lo avesse fatto.
Da oggi come ho detto le sanzioni ci sono!
Con la nuova Legge di Bilancio entrata in vigore appunto nei mesi scorsi, chi pur avendo l’obbligo di iscriversi all’Aire non lo fa è soggetto ad una sanzione da 200 a 1.000 euro.
Quindi si rischia una multa fino a 1.000 euro per ogni anno in difetto per un massimo di 5 anni.
Significa che se vivi all’estero da cinque anni o più e ti beccano rischi una multa da 1.000 a 5.000 euro.
Però, per la serie meglio tardi che mai, se dovevi iscriverti chissà quando e lo fai solo ora non rischi nessuna sanzione.
Concludo dicendo che chi è iscritto all’AIRE può cancellarsi in ogni momento spostando nuovamente la residenza in qualsiasi Comune italiano, magari a casa di qualche parente. Generalmente viene un vigile urbano, controlla che ci sei ed è fatta.