Hanno distrutto la Terra di Poul Anderson non è, ripeto non è un romanzo profetico sui pericoli che stiamo correndo in questi ultimi tempi… ma potrebbe benissimo esserlo.
Non possiamo nemmeno metterlo nella categoria “racconti catastrofici” perchè la distruzione della Terra non occupa che un breve capitolo iniziale. Miliardi di persone svanite nel nulla senza dilungarsi nei dettagli di quegli ultimi istanti. Stessa sorte per le opere d’arte come la Gioconda di Leonardo (il riferimento al mio articolo su di lei, non è casuale).
Ma, come sempre, andiamo per gradi.
L’autore
Chi è Poul Anderson? Un autore statunitense (1926-2001), di origini scandinave, molto prolifico e con al suo attivo ottimi romanzi, come i nove che compongono il ciclo de “La pattuglia del Tempo” (scritti tra il 1955 e il 1995).
Gran parte della suoi romanzi sono un felice incontro tra avventura ed esplorazione. È un autore che mi è particolarmente caro perchè parte da solidi spunti storici, archeologici, geografici e antropologici, per scrivere di mondi affascinanti, sorprendenti e straordinari.
Il romanzo
Hanno distrutto la Terra è un racconto fantastico fin troppo vicino ai pericoli che stiamo correndo in questo momento storico. Questo romanzo è del 1961, e viene pubblicato in due puntate dalla rivista bimestrale Galaxy Science Fiction con il titolo The Day After Doomsday. Nel 1962 verrà pubblicato in un unico volume con il titolo abbreviato di After Doomsday.
Quello stesso anno verrà tradotto da Bianca Russo e apparirà sulla collana Urania, al nº 292, con l’immancabile copertina disegnata da Karel Thole. Il titolo tradotto in “Hanno distrutto la Terra”, forse perchè “il giorno dopo il giorno del giudizio” suonava male… chissà.
La copia in mio possesso è la ristampa del 1973, in Urania nº 610, ed in alto a destra riporta la dicitura “I CAPOLAVORI”, ma forse è più un riconoscimento all’autore che al romanzo in quanto tale. e mi spiego meglio.
La trama
Una delle prime astronavi terrestri, con equipaggio composto da 300 maschi, torna a casa dopo una missione nello spazio e trova la Terra distrutta. Mentre cerca dei superstiti, l’astronave viene assalita da tre missili che però, stranamente, sono troppo lenti e imprecisi. Dopo averli abbattuti, i sopravvissuti riescono a risalire al modello e al popolo che dovrebbe averli costruiti.
Da qui parte la peregrinazione di questi uomini che sperano di scoprire i mandanti di questo genocidio e di trovare altri terrestri sopravvissuti, in base al fatto che altre astronavi erano state costruite e lanciate nello spazio. Alla fine riusciranno a scoprire la verità e a ricongiungersi con l’equipaggio femminile dell’unica altra astronave terrestre.
Se qualcuno distruggesse la Terra oggi, nessuno di noi si salverebbe. Ma non è forse lontano il giorno in cui ci sarà scampo almeno per una categoria di uomini: gli astronauti, come dimostra questa odissea di trecento marinai del cielo che tornano a casa da un lungo viaggio, trovano il pianeta ridotto in cenere e vanno peregrinando per la Galassia in cerca dell’ignoto “distruttore”, profughi malvisti e turbolenti, soldati di ventura per altre razze, eppure disperatamente decisi a ricostruire un nucleo d’umanità e ricominciare.
Fumo negli occhi
Il romanzo, in realtà più un racconto breve, non è uno dei migliori di Poul Anderson, però vedo pericolose analogie con l’attuale momento storico che vede in atto due guerre locali e un pericoloso allargamento del conflitto con il coinvolgimento dell’Iran.
In “Hanno distrutto la Terra” il protagonista ha subito dei dubbi: chi ha lanciato l’attacco alla Terra? perchè i missili sembrano essere stati usati per gettare fumo negli occhi per accusare una fazione di una guerra intergalattica in corso, piuttosto che un’altra?
Questo modus operandi è tipico di una certa strategia che usa la propaganda per giustificare uno sforzo bellico, quale che sia la motivazione dichiarata: portare la democrazia, bloccare la produzione delle armi di distruzione di massa, ecc…
Conclusioni
La lettura di questo romanzo è abbastanza scorrevole e, tutto sommato, anche piacevole, specie alla luce del fatto che… non hanno distrutto la Terra!
Come sempre però, se la lettura di un romanzo di fantascienza fa riflettere, allora ha svolto il suo duplice scopo: quello di intrattenere e quello di far capire meglio la realtà.
Nel caso del romanzo di Poul Anderson, se vogliamo riflettere, dovremmo capire che ognuno di noi dovrebbe darsi una mossa e impedire che la logica dei signori della guerra prevalga sul buon senso dei padri (e delle madri) di famiglia.
Purtroppo ho la netta percezione che stiamo vivendo come gli struzzi. Mettiamo, io per primo, la testa sotto la sabbia e continuiamo a vivere la nostra vita come se nulla fosse. Ignoriamo l’urlo di disperazione delle popolazioni coinvolte in questi conflitti, in attesa di una edizione staordinaria del TG che annunci:
“Hanno distrutto la Terra”